Il mondiale di F1 è alle porte, e la Ferrari si presenta in Bahrain con tanta voglia di fare bene. Ecco quali sono le speranze per Sakhir.
Dopo la lunga attesa invernale, le power unit delle auto di F1 si sono riaccese in settimana in Bahrain, dove è andata in scena la tre giorni di test invernali. La Ferrari è uscita da queste prove con tante certezze, anche se resta un unico, grande dubbio: il lavoro svolto sarà bastato per avere ragione della Red Bull e porre fine al dominio di Max Verstappen? A sentire il parere dei piloti, la risposta è negativa, con Charles Leclerc che ha parlato di una RB20 ancora chiaramente davanti.
Lo stesso pensiero lo ha avuto Frederic Vasseur, ma tornando al pre-stagione del 2022, le dichiarazioni uscite dal box del Cavallino erano le medesime, ma nelle prime tre gare vennero colsi due successi. All’epoca la Red Bull non era perfetta come quella di oggi, ed è opinione diffusa nel paddock che battere Verstappen sarà una vera e propria impresa.
In sostanza, servirebbero due fulmini che vadano a coincidere in un solo punto per competere con la RB20, ma questa idea è legata anche allo spauracchio che c’è nei confronti dei campioni del mondo dopo il dominio dello scorso anno. Mai, nella storia della F1, un team aveva vinto 21 gare su 22, eppure i dati ci dicono che la Ferrari è stata molto più competitiva di quanto vogliano far credere gli stessi alfieri di Maranello. La SF-24, almeno per ora, ha risolto la quasi totalità dei problemi della sua scorbutica progenitrice, che ha fatto dannare ingegneri e piloti.
F1, la Ferrari SF-24 ha quasi risolto i problemi di degrado
Nella F1 di oggi, non è affatto facile effettuare dei salti in avanti importanti da un anno con l’altro, ma la Ferrari pare aver fatto al meglio i compiti a casa. Le simulazioni di gara svolte da Carlos Sainz al giovedì e da Charles Leclerc al venerdì hanno impressionato, e questa volta, nel senso più positivo. Le difficoltà principali si sono viste con la gomma C3, quella che sarà la Soft nel week-end di gara di Sakhir, con la quale, verosimilmente, si andrà in qualifica e nel primo stint.
Dunque, la Ferrari l’ha testata ad inizio simulazione, con l’auto piena di carburante. Ebbene, se nei primi due giri, facendo il confronto con Max Verstappen si è evidenziata una Rossa più rapida con Leclerc, dopo 4-5 passaggi il pallino del gioco è passato del tutto nelle mani della Red Bull. Andando avanti nello stint, sulla Soft Leclerc ha pagato anche 7-8 decimi al giro, ma si dice che ai piloti del Cavallino sia stato chiesto espressamente di tirare al massimo nei primi passaggi, per testare il degrado che ne sarebbe conseguito.
Per questo motivo, la crisi scatenatasi pochi giri dopo l’inizio della simulazione è da prendere con le pinze, mentre va esaltato il passo che Sainz e Leclerc hanno tenuto con C1 e C2. Con questi compound, i due alfieri del Cavallino sono stati, spesso e volentieri, più veloci di Verstappen, un risultato eccezionale considerando come era finita la stagione passata. La nuova mappatura aerodinamica scelta a Maranello ha dato i suoi frutti, e pare si sia finalmente capito come far funzionare queste F1 ad effetto suolo.
Inoltre, e questa sì che è una notizia positiva, pare del tutto risolto il problema del vento, al quale la vecchia Ferrari era molto sensibile. Il nuovo fondo protegge al meglio il carico dalle turbolenze, e tutto ciò si è trasformato in una maggiore stabilità nei curvoni veloci. Il degrado sulle mescole più dure è stato pressoché nullo, e restano, a questo punto, solamente due misteri: il passo con la C3 e vedere sino a dove potrà spingersi Verstappen. Tutto ciò avrà una risposta tra meno di una settimana.