La Formula 1, per una vita, è stata guidata da Bernie Ecclestone. Il boss inglese ha deciso di cedere ad un potente gruppo.
La Formula 1 ha cambiato faccia con il passaggio di consegne da Bernie Ecclestone alla nuova proprietà. L’inglese è stato un uomo straordinario nel percorso di crescita del circus. E’ stato in grado di creare da zero un impero economico, insediandosi in sordina nei meandri del circus. L’ex venditore di auto ha fatto un percorso di crescita esponenziale, grazie alla vendita dei diritti televisivi.
Mr.B è stato un uomo in grado di favorire lo sviluppo del mercato della categoria regina del Motorsport in tutti gli angoli della terra. Il business man ha fatto impazzire gli appassionati, creando nuovi tracciati ed esportando il prodotto in altri Paesi. Il suo passato di pilota delle auto da corsa segnò la nascita di una attività che, comunque, andava a connettersi con le dinamiche di pure racing.
La nuova proprietà, invece, è molto lontana dalle dinamiche della pista. Si sono avvalsi di una figura navigata come Stefano Domenicali, in qualità di CEO, per riportare in auge il circus. Il ruolo di Ecclestone era più da padre padrone dell’intero carrozzone. Nel Motorsport aveva iniziato a curare gli interessi di diversi giovani dalle belle speranze, come Jochen Rindt, campione del mondo nel 1970, dopo aver compreso di non avere le qualità per eccellere nella F1 di allora.
In carriera, infatti, Ecclestone non riuscì neanche a qualificarsi ad un Gran Premio. Da furbo uomo d’affari l’inglese acquisì il team Brabham. Alla guida della squadra britannica strappò contratti faraonici con sponsor celebri e strinse degli accordi con i team inglesi McLaren, Williams, Tyrrell, Lotus, March, creando la FOCA. Il successivo passaggio fu la posizione di capo dei capi dell’intero circus.
La nuova proprietà della Formula 1
Ecclestone, non avendo una discendenza interessata al Motorsport, ha deciso di vendere tutto. L’amministrazione, l’allestimento e la logistica di ogni tappa di Formula 1 sono stati un affare del nativo Saint Peter sino al passaggio in favore del manager statunitense Chase Carey. Quest’ultimo è un noto dirigente d’azienda irlandese, naturalizzato statunitense, presidente e amministratore delegato della Formula 1 dal 25 gennaio 2017 al 31 dicembre 2020.
Ecclestone decise di vendere la F1 agli americani per otto miliardi di dollari perché era, oramai, stanco alla sua età di gestire lo spettacolo e di viaggiare, costantemente, su voli internazionali. Lo show è andato in una direzione molto diversa rispetto a quella dell’epoca di Bernie. Sono sbucati nuovi tracciati come Jeddah, Miami, Las Vegas che hanno avuto un impatto mediatico forte, ma non hanno portato nulla sul piano del reale spettacolo in pista.
I puristi hanno storto il naso alle innovazioni volute dagli americani di Liberty Media. In particolar modo le Sprint Race non hanno entusiasmato gli appassionati storici. L’ex presidente della FOM dal 1981 al 2014 non è rimasto particolarmente colpito dalle novità della F1. Il Formula One Group è quotato al NASDAQ e, anche grazie a Netflix, ha avuto un boom mediatico, sebbene gli appassionati autentici siano rimasti un po’ disorientati dal nuovo corso targato LM.