La Ferrari si sta aprendo a delle nuove tecnologie per il futuro, ed arrivano voci clamorose. Ecco cosa è stato appena brevettato a Maranello.
In casa Ferrari il futuro è già arrivato, e si lavora molto duramente su quelle che sono le nuove tecnologie. Il 2025 sarà l’anno della prima Rossa full electric, che in base alle ultime indiscrezioni arriverà nell’ultimo trimestre del prossimo anno. Dunque, se non ci dovessero essere problemi di sorta, tra un anno e mezzo vedremo il progetto del Cavallino, andando a scoprire le forme ed il sound della prima vettura senza motore termico prodotta a Maranello. Nella zona vicino alla fabbrica sta per essere completato l’E-Building, pensato per sviluppare le tecnologie elettriche in chiave futura, a seguito di un enorme investimento svolto in questi anni.
Nel 2024 arriverà una nuova auto plug-in ibrida, vale a dire l’erede della LaFerrari, che dovrebbe montare un motore V6 biturbo, lo stesso della 499P che ha vinto la 24 ore di Le Mans dello scorso anno. Inoltre, verrà svelata anche l’erede della 812 Superfast, ma in quel caso, si tratterà di una vettura con motore V12 anteriore aspirato. I fan della Ferrari sono però rimasti sotto shock a seguito di un’altra novità, vale a dire un nuovo motore di cui è stato appena depositato il brevetto.
Ferrari, brevettato un motore ad idrogeno
Quello che è accaduto nelle ultime ore è storico, e potrebbe cambiare drasticamente il futuro del brand Ferrari. Infatti, è stato depositato il primo brevetto per un motore ad idrogeno sovralimentato a sei cilindri in linea. I brevetti stessi sono stati scoperti da “AutoGuide“, ed in un primo momento, sembrava potersi trattare di un errore o, qualcuno ha ironizzato sui social, di uno scherzo. Infatti, pensando ai meravigliosi V10 o V12 prodotti in passato da Maranello, l’idea di un motore ad idrogeno ha assunto le sembianze di una follia, ma pare proprio che tutto corrisponda alla realtà dei fatti.
La prima cosa particolare riguardo a questo rivoluzionario propulsore riguarda la cilindrata. Infatti, i 6, 8 e 12 cilindri sono stati messi da parte preferendo i 6 cilindri in linea, un qualcosa di molto simile ad un motore motociclistico. Secondo quanto emerso, il propulsore stesso sarebbe alimentato da una serie di dispositivi ausiliari, e verrebbe posizionato al centro della vettura, con ben due serbatoi di idrogeno posizionati ai lati.
Troviamo, inoltre, il compressore volumetrico che viene accoppiato a due intercooler, e poi, ovviamente, spazio ai turbo. Ormai quasi tutte le Ferrari moderne hanno scelto di basarsi sul turbo, con gli aspirati che sono rimasti davvero su pochi modelli, come sul SUV Purosangue o sulla 812 Superfast e la sua erede, che a breve verrà svelata. Va però specificato che, in base alle immagini dei brevetti ed alla spiegazione che ne hanno dato i brevetti, i turbo non sembrano alimentare in nessun modo il motore, e questo fa molto riflettere.
Sembra, infatti, che i due turbocompressori si occupino di alimentare un generatore elettrico, ed a loro volta sono alimentati da un motore elettrico sulle turbine. Al momento, in base ai suddetti documenti non si è capito troppo, ma qualcuno ipotizza che si possa anche trattare di una sorta di sistema ibrido, presumibilmente a 48 Volt. Per quanto riguarda il resto della vettura, sono state fornite altre informazioni.
Ad esempio, la trazione è posteriore come sulla quasi totalità delle auto del Cavallino, mentre la trasmissione è subito dietro il motore, situata tra le ruote posteriori. Tuttavia, ci sono altre cose che non tornano, come una dicitura molto particolare. Infatti, viene detto che il motore a combustione interna è orientato verticalmente con l’albero motore disposto più in alto rispetto ai cilindri. In sostanza, è come se risultasse capovolto, ma ci sono diverse cose che, a tutti gli effetti, non tornano.
Secondo diversi siti specializzati, potrebbe trattarsi di un progetto sperimentale, ma è quasi certo che a Maranello non si stia lavorando su un’auto idrogeno.
Si tratta semplicemente di alcuni brevetti che sono stati creati in modo da poterne fare uso in caso di necessità, ma non c’è alcuna certezza sul fatto che, effettivamente, essi verranno utilizzati. Di certo, il tutto è molto sospetto, ma ci fa anche capire che a Maranello vogliano lasciarsi aperte molte strade in vista di una mobilità più sostenibile e tecnologica rispetto a quella odierna.