La Red Bull ha messo in campo una nuova auto perfetta, pronta a demolire i rivali. Ecco perché tutti sembrano essere spacciati.
Il mondiale di F1 targato 2024 si è apero come si era concluso, vale a dire con una Red Bull in posizione assolutamente dominante, impossibile da spodestare per la concorrenza. Le qualifiche avevano illuso, con la Ferrari di Charles Leclerc e la Mercedes di George Russell molto vicini a Max Verstappen, ma in seguito, si è capito sin dal secondo giro della gara di sabato scorso che non ci sarebbe stato nulla da fare per nessuno. La RB20 ha fatto quello step in avanti che tutti temevano, e nonostante un concetto estremo, non c’è stato nemmeno il minimo problema di affidabilità.
La Ferrari ha invece patito dei problemi ai freni, mentre la Mercedes è andata in grossa difficoltà con la gestione delle temperature delle power unit. Battere questa Red Bull sarà un’impresa per chiunque, ed ora sono arrivate anche alcune parole che non possono far altro che far tremare la concorrenza. A pronunciarle è stato uno dei punti fermi del team di Milton Keynes, e questo non fa ben sperare.
Red Bull, Helmut Marko è ancora una sentenza
La Red Bull si è presa un bel rischio con la nuova RB20, una monoposto che, nel concept, è stata rivoluzionata rispetto a quella che ha dominato la passata stagione. Che motivo aveva una squadra così superiore di cambiare in tutto e per tutto un’auto già perfetta? Probabilmente, c’era la volontà di far capire a tutti chi comanda e che non c’è niente da fare, e la tappa di Sakhir ci ha fatto capire che la situazione è proprio questa.
In Bahrain si è visto come la RB20 abbia, soprattutto sul passo gara, un margine spaventoso sulla concorrenza, anche se ciò è vero considerando Max Verstappen e non Sergio Perez. Tuttavia, uno dei temi che più avrebbe potuto preoccupare è quello del raffreddamento della power unit, vista la ridistribuzione ed il restringimento delle prese d’aria, così come quello dei radiatori. Sin dalle prime immagini della presentazione, tutti sono rimasti impressionati da quanto fatto dallo staff tecnico di Adrian Newey, che ha miniaturizzato gli spazi.
Ovviamente, ciò avrebbe potuto rappresentare un rischio, causando effettivi problemi di temperature alla power unit Honda, ma la sensazione è che anche l’unità propulsiva sia stata concepita per rispondere alla perfezione alle richieste del geniale tecnico britannico. Helmut Marko ha voluto lodare il gran lavoro della Red Bull in un’intervista concessa a “Motorsport-Total.com“, affermando che la gara di Perez è stata la prova provata che questo concept non ha dato alcun problema.
Ecco le sue parole: “Il nostro concetto di macchina funziona, perché Checo non ha avuto problemi di raffreddamento pur restando a lungo imbottigliato nel traffico. Penso che la nostra vettura funzioni e che sia stata molto più efficace in gara, anche se al sabato il fatto che ci fosse poco vento ci ha aiutato parecchio. Se penso che riproporremo il dominio dello scorso anno? In generale, la concorrenza ha fatto dei grandi passi in avanti, tutti hanno dei punti di forza in base alle mescole che montano, ma anche in base a ciò che si analizza, se il giro veloce in qualifica o il passo gara“.
Marko ha poi fatto intendere che il fine settimana dell’Arabia Saudita sarà fondamentale in chiave futura, dal momento che è una pista del tutto diversa e che può far emergere nuovi valori: “Sappiamo quanto Jeddah sia diversa rispetto a Sakhir, ma se saremo molto forti anche lì significherà che avremo buone possibilità per il futuro, per questo dovremo essere perfetti e non commettere errori“.
Il problema, per gli avversari, è che il direttore tecnico Pierre Waché è convinto del fatto che la RB20 abbia ancora diversi aspetti che devono essere migliorati, e sui quali si può migliorare. Qui torna in mente il fatto che avendo tra le mani un concetto del tutto nuovo, il team di Milton Keynes è quello che possiede più margini di sviluppo di tutti, mentre gli altri potrebbero avere qualche intoppo. In sostanza, il 2024 appare già scritto, e solo la lotta interna alla squadra può dare speranza agli avversari in chiave futura.