Maxi frode per quanto riguarda il carburante ogni anno, con il danno economico che è di proporzioni incredibili.
Il costo delle automobili si è fatto sempre più dispendioso in questi ultimi anni, soprattutto a causa dell’inflazione che ha colpito l’intera economia mondiale. Un aspetto che non sembra volersi fermare nel suo aumento dei prezzi è il carburante, con benzina e gasolio che ormai vedono il proprio costo salire sempre di più alle stelle.
Si sta cercando in tutti i modi di ridurre quanto più possibile il costo del carburante, anche se i Governi di tutto il mondo sono intenzionati ad aiutare quanto più possibile il mercato elettrico. Sono diverse le motivazioni del perché si è deciso di virare in questa direzione, ma la più importante è legata alla volontà di ridurre quanto più possibile l’impatto ambientale.
I motori elettrici permettono infatti di essere a zero emissioni di CO2, con le polveri sottili che sono in continua diminuzione nel momento in cui nelle città vi è un aumento di auto con propulsore elettrico. Intanto i carburanti non fermano la propria corsa verso il rialzo, con il periodo peggiore che era stato il giugno del 2022, quando si era nettamente superato quota 2 Euro al litro.
La Guardia di Finanza vuole però vederci chiaro di fronte a questa situazione che si sta facendo sempre più spinosa. Ecco dunque come mai sembra evidente come ogni anno ci sia un ammanco sempre più importante dalle casse dello Stato. Il risultato finale, per quanto riguarda solo l’Italia, è davvero spaventoso e sarà fondamentale trovare il modo di risolvere questa annosa situazione.
A portare avanti questa tematica legata alla quantità incredibile di carburante che non viene dichiarato ogni anno è stato il Presidente dell’Agenzia delle Dogane Roberto Alesse. Quest’ultimo ha mostrato in Commissione Finanze alla Camera, come nel periodo tra il 2018 e il 2020 ci sia stata una clamorosa percentuale di carburante erogato in nero, pari a circa 300 milioni di litri, ossia il 10% del totale.
Dunque complessivamente questo ha comportato a un miliardi di accise di ammanco più un altro miliardo di Iva. Lo Stato dunque, in questo triennio, aveva perso la bellezza di 2 miliardi d Euro solo per il carburante erogato in modo fraudolento dalle stazioni di benzina, con lo stratagemma che era ben articolato.
A fare sì che tutto ciò potesse divenire realtà ci ha pensato il fatto che in Italia vi era modo di ricevere in modo clandestino del carburante tramite altri Stati dell’Unione Europea. Questo carburante non era dunque sottoposto al tracciamento elettronico e passavano sotto forma di oli lubrificanti a bassa viscosità. Per fortuna le cose sono cambiate dall’1 ottobre del 2020.
Da quel momento infatti è stato introdotto l’obbligo del documento elettronico di accompagnamento, che è diventato comune con il nome di E-Das. Questo dunque non sarà legato solo al carburante, ma vale per tutti i prodotti energetici. Il rischio di un nuovo aumento delle attività illecite, spiega Alesse, si rischia di avere con la crescita dell’utilizzo dei biocarburanti, ma la Guardia di Finanza è pronta a stanare ancora una volta ogni crimine fiscale.
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