Con l’ingresso di Liberty Media nelle quote della MotoGP si rischia di avere un campionato, completamente, diverso nei prossimi anni.
Il potente gruppo americano a comando della Formula 1 ha scelto di investire anche nell’acquisizione del Motomondiale. Una scelta che rischia di avere delle grandi influenze (in negativo) sullo spettacolo storico che conoscevamo. Già il circus ha cambiato faccia negli ultimi anni, spettacolarizzando un prodotto che non aveva bisogno di essere reso uno show. Le azioni in pista, da sempre, hanno garantito alla disciplina regina del Motorsport un forte impatto mediatico.
Con l’addio di Bernie Ecclestone e l’arrivo di Liberty Media sono state create le Sprint Race, imposto un Budget Cap e per di più le innovative wing car non hanno reso. Sarebbe dovuta esserci una omologazione che per fortuna è arrivata, ma solo un team ha compreso come sfruttare al 100% le innovazioni tecniche e aerodinamiche. Di conseguenza il dominio della Red Bull Racing è risultato così schiacciante che nessun’altra squadra ha potuto lottare per il Mondiale.
Nella precedente era ibrida le cose non erano andate in modo tanto diverso, ma alla fine del ciclo si sono verificate battaglie accese tra tantissimi piloti con uno spettacolare campionato 2021. La MotoGP potrebbe essere investita dal trend americano, magari tornando a correre su tracciati iconici come Laguna Seca, ma potrebbe finire, ulteriormente, snaturata in merito ai format di gara. Stefano Domenicali, amministratore delegato della F1, hai parlato della possibilità di disputare un Gran Premio congiunto. Non è mai stato realizzato nella storia. Porterebbe benefici economici enormi perché per sponsor e engagement social il ritorno d’immagine sarebbe planetario, ma è questa veramente la direzione da intraprendere?
MotoGP, arriva il commento del boss
L’attuale amministratore delegato della Dorna Sports, promotrice del Campionato del Mondo MotoGP, Carmelo Ezpeleta in una intervista a MARCA ha confessato: “È possibile, ma non ora. Le gare che si corrono o si svolgeranno nel 2024, 2025 e 2026 sono praticamente tutte confermate. Da lì, se aumentiamo non possiamo fare più di 22 e aumentiamo le gare fuori Europa, visto che alcune in Europa dovranno essere ridotte“.
Vi sarebbero numerose difficoltà anche lato sponsor. Gli spalti della F1 sono stracolmi e idem potrebbe valere per la top class. “Quindi, se lo facessimo, ci sarebbero delle spese derivanti da due eventi e non vi sarebbe la possibilità di generare il doppio dai due eventi. Non crediamo cioè che sia possibile che gli spettatori pagheranno il doppio o la metà in più per averli. Questo è il problema principale. E poi bisognerebbe parlare delle questioni televisive, che sono altre, e altro ancora. È un’idea, che è buona, e non smetteremo di pensarci, ma, al momento, non pensiamo che sia possibile realizzarla”, ha spiegato Ezpeleta. Potrebbe arrivare anche un nuovo team in MotoGP?
Una doccia fredda per i ragazzi giovani che vorrebbero assistere al doppio round nel medesimo fine settimana. I puristi della vecchia guardia storceranno il naso, ma il business per gli americani viene sempre al primo posto. Lo abbiamo visto anche con la creazione di circuiti cittadini, in F1, dal dubbio gusto in realtà straniere solo per un ritorno economico di altissimo profilo.