Se vi approcciate all’acquisto di una potente supercar dovrete tenere a mente delle basilari regole, soprattutto se non siete degli esperti.
Nel mondo attuale girano tantissime copie di supercar costosissime. A volte, via web, emergono dei video di meccanici amatoriali che mostrano come costruire fake supercar da zero, mentre in altri casi si tratta di vere e proprie truffe, non filmate, atte a raggirare una utenza inesperta. Per prima cosa noi vi consigliamo di avvalervi della consulenza sempre di un tecnico prima dell’acquisto di qualsiasi vettura. Un check di un esperto e di un meccanico di fiducia può salvarvi la vita.
La Ferrari, essendo un punto di riferimento mondiale, è anche tra le auto più contraffatte. Vengono falsificate Ferrari piuttosto recenti, come la F430 Spider, sulla base di una Toyota, o vetture storiche come la 250 Berlinetta. Si tratta di mezzi che hanno un valore altissimo sul mercato dell’usato e per questo vengono create ad hoc, usando anche i loghi delle automobili della casa modenese, ma sono costruite sul telaio, generalmente, di auto giapponesi. Fioccano le alternative elettriche.
Il fenomeno delle Ferrari false
C’è un caso eclatante che ha riguardato una 250 Berlinetta che ha sorpreso i tecnici dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli, guidata dal dg Marcello Minenna. Hanno sequestrato il mezzo dopo una analisi che ha evidenziato che non si trattava di un’auto originale, ma di una replica spacciata come vera. Prima di tutto vi sono i documenti che accertano la veridicità di un esemplare. Tutte le Ferrari hanno dei numeri seriali, ma sul piano estetico può risultare più complicato capire l’origine.
Il tappo di rifornimento carburante era posizionato erroneamente in corrispondenza del parafango posteriore sinistro anziché essere posto in zona laterale sinistra del cofano bagagliaio. I falsari, naturalmente, non possono stravolgere, completamente, la carrozzeria dell’auto. Inoltre, dall’analisi effettuata sulla fake 250 Berlinetta è emerso che “gli scendenti laterali risultano in plexiglass anziché in cristallo”. Tuttavia “la strumentazione è coerente, ma sia la tipologia che le distanze di applicazione sulla plancia sono errate“. Inoltre “i sedili e gli interni non sono conformi al modello Ferrari di cui si è eseguita copia”.
Da lontano questi mezzi possono sembrare originali, ma con una analisi attenta è facile capire che si tratta di scocche che riprendono le forme della vettura originale. “Vi sono differenze macroscopiche nell’assemblaggio, nei materiali, nelle forme e soprattutto negli accoppiamenti eseguiti in maniera sommaria“, è emerso sulle colonne de Il Messaggero.