Il mondo della MotoGP piange la morte di un personaggio molto amato, legato ad una leggenda italiana. Ecco di chi si tratta.
La MotoGP è entrata nella settimana del Gran Premio di Spagna, che si terrà sulla splendida pista di Jerez de la Frontera. Dunque, dopo Austin, il Motomondiale torna in Europa, per una gara che sarà da seguire con grande attenzione. Ebbene, per il mondo delle due ruote non è un momento facile, dal momento che un altro grande del passato ci ha salutati per sempre, scomparendo dopo una vita dedicata alle corse, sia nelle vesti di pilota che di manager.
Qualche settimana fa se era già andato Pat Henner, vale a dire il primo rider statunitense a vincere una gara nel Motomondiale, stroncato da una malattia. Purtroppo, abbiamo dovuto apprendere anche dei brutti incidenti di Andrea Dovizioso e Danilo Petrucci, ex MotoGP che ci hanno fatto spaventare parecchio. Oggi è arrivata la notizia di una nuova scomparsa, con una leggenda che ha dato tutto alle due ruote che non avremo più il piacere di ascoltare.
MotoGP, se n’è andato anche Rodney Gould
Per la MotoGP non è un momento facile, e ciò è confermato anche dall’ennesimo lutto di quest’ultimo periodo. Nei giorni scorsi si è spento il grande Rodney Gould, campione del mondo in classe 250 nel 1970. La sua carriera è sempre stata legata a doppio filo con la Yamaha, con la quale collaborò anche dopo il suo ritiro dalle competizioni, ed è anche per questo motivo che viene ricordato con grande affetto.
Gould divenne un vero e proprio manager dopo aver terminato la carriera di pilota, come, tanto tempo dopo, fece anche Fausto Gresini. Il britannico corse con ottimi risultati anche in classe regina, la 500, chiudendo al quarto posto il campionato nel 1972, ma senza mai riuscire a lottare per il titolo mondiale. In ogni caso, la sua avventura sulle due ruote fu di grande successo, ma come manager, forse, viene ricordato con ancor più gioia dai tifosi italiani.
Infatti, si occupò di un’operazione di mercato che avrebbe fatto la storia, dal momento che fu lui a portare Giacomo Agostini in Yamaha dalla MV Agusta, alla fine del 1973, il 4 di dicembre di quell’anno. Tutta la nostra redazione, così come ha già fatto ufficialmente anche il mondo della MotoGP, si stringe in un abbraccio alla famiglia, in questo momento di grande dolore. Il Motomondiale dice addio ad uno dei più grandi piloti-manager che siano mai esistiti.