C’è stata un’epoca in cui gli apparecchi elettronici avevano una utilità tecnica sui motorini. Ecco come veniva usato il Game Boy.
I ragazzi che oggi hanno 20 anni, probabilmente, non avranno mai sentito nominare il Game Boy. La Nintendo fece, letteralmente, il botto con la console portatile per videogiochi monocromatica prodotta tra il 21 aprile 1989 e il 23 marzo 2003. Lo strumento venne sviluppato come successore dei Game & Watch, diventando una icona nel gaming portatile.
L’obiettivo era quello di creare una console resistente, semplice e piuttosto economica. Nonostante il nome invitasse all’acquisto, esclusivamente, i maschietti venne apprezzata da tutti. Si puntò sulla qualità dei giochi e sulla semplicità di utilizzo. Nel 1989 c’erano già competitor agguerriti ma ben prima del lancio della PSP della Sony, il Game Boy conquistò il mondo con il lancio del videogioco Tetris. Era una vera e propria droga per i ragazzi di quell’epoca.
Arrivarono poi titoli top come Super Mario Land e Street Fighter. In Italia Game Boy venne distribuito dalla Mattel, in seguito dal Gruppo Giochi Preziosi sotto il marchio GiG Electronics. Quando una console riesce ad attirare bambini ed adulti il risultato finale è garantito.
Il Game Boy a colori, erede della prima serie, diede un bel boost alle vendite. Il processore LR35902 della Sharp a 4,19 MHz, versione speciale dello Z80 personalizzato per le esigenze di gioco, alimentato a quattro batterie stilo, aveva un piccolo display a cristalli liquidi in grado di quattro tonalità di grigio/verde a 160×144 pixel.
Doveva risultare robusta perché era facile che potesse scivolare di mano. Era indistruttibile e progettato per durare. L’autonomia dichiarata delle batterie era di almeno 36 ore, un record ai suoi tempi. Si componeva di due pulsanti viola sulla destra “A” e “B” e dei tasti “Select” e “Start” in basso al centro. Il cursore erano quadro comandi in una croce direzionale di colore nero posizionata sulla sinistra della console.
La console era perfetta per essere usata come strumento diagnostico per gli scooter di alcuni marchi, tra cui Peugeot, ma anche Aprilia e Suzuki. Serviva un’apposita cartuccia, con un cavo o una coppia di cavi, uno dei quali si collegava all’unità di controllo del motore, mentre l’altro era posizionato ai freni.
Date una occhiata al video in alto del canale YouTube Gameboyaprilia. La console può essere utilizzata per la diagnosi di eventuali problematiche del motore. Inoltre si poteva controllare il funzionamento delle componenti di accensione, iniettori e pompe, oltre all’aggiornamento dell’ECU degli scooter.
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