Lo scandalo dieselgate ha cambiato l’industria delle quattro ruote. Il Gruppo VW ha pagato conseguenze pesanti anche in termini economici.
I motori diesel, dopo le accuse di frode sui consumi delle VW, hanno avuto delle ripercussioni nell’intero mercato dell’Automotive. Di fatto il diesel è stato demonizzato. Le responsabilità del Gruppo di Wolfsburg sono state pesantissime e hanno avuto delle pesanti ricadute sull’immagine del diesel. Il tema dei consumi per i produttori è diventato centralissimo.
Le auto moderne devono essere, estremamente, convenienti sul piano dei consumi. I livelli di emissioni di Co2 annunciati dalle case sono registrati in fase di omologazione secondo il ciclo di prova WLTP. Sono emersi dei dati che non erano giusti, o meglio reali. Ma come è stato possibile? Il ciclo di omologazione WLTP, obbligatorio per tutte le vetture immatricolate dal 1° marzo 2019, rappresenta un passo in avanti rispetto al precedente e aggirabile ciclo NEDC.
Il Gruppo VW pagherà per i suoi errori. A novembre la Corte di appello di Venezia ha accolto la richiesta di riduzione della somma, abbassando la cifra del risarcimento dai 180 milioni di euro stabiliti nel giudizio di primo grado a 19 milioni. Per evitare un ulteriore giudizio in cassazione gli avvocati della Volkswagen hanno avanzato un risarcimento più elevato che Altroconsumo ha accettato. I 63mila consumatori della Class Action potranno beneficiare di una cifra consistente.
I 63mila clienti che tra il 2009 e il 2015 avevano comprato Volkswagen, Audi, Skoda e Seat, equipaggiati con motore Diesel EA 189, e hanno portato avanti una class action riceveranno una cifra considerevole come risarcimento.
Si tratta di 1.100 euro per ciascun mezzo acquistato nuovo da un singolo aderente ammesso (unico proprietario) e non rivenduto prima del 26/9/2015 (data in cui il pubblico è venuto a conoscenza della vicenda); 550 euro per ciascun veicolo usato comprato da un singolo aderente ammesso (unico proprietario) oppure rivenduto prima del 26/9/2015.
Nel caso di comproprietari di un medesimo mezzo, l’importo complessivo è stato aumentato di 300 euro per ciascun comproprietario ammesso oltre il primo. Sulla piattaforma online Altroconsumo saranno forniti i dettagli e tutte le informazioni utili al corretto espletamento delle pratiche necessarie, comprese la data di avvio e la finestra temporale delle operazioni di pagamento. Il colosso teutonico è uscito con le ossa rotte dallo scandalo e sta continuando a pagare.
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