Jorge Lorenzo e Marc Marquez si sono battuti duramente per il mondiale di MotoGP targato 2013. Il maiorchino ricorda un episodio.
La MotoGP è sempre stata caratterizzata da grandi rivalità, e quella tra Jorge Lorenzo e Marc Marquez fu molto cruda in una stagione in particolare, vale a dire il 2013. I due rider iberici si giocarono il titolo sino all’ultima gara di Valencia, con il nativo di Cervera che era un debuttante in sella alla Honda, contro colui che aveva già vinto quattro titoli mondiali, due dei quali in top class.
Lorenzo e la Yamaha all’epoca erano un punto di riferimento, e per un novellino, seppur dotato di grandissimo talento, era davvero complicato pensare di poter vincere all’esordio. Ed invece, con una stagione da fenomeno assoluto, Marquez riuscì in un’impresa nella quale in pochi avrebbero creduto, anche se gli infortuni del rivale furono determinanti nel decretare il risultato finale.
Lorenzo, ecco le sue parole sul mondiale 2013
Il 2013 fu un campionato molto combattuto, uno dei più appassionanti nella MotoGP moderna. Marc Marquez fece subito capire di che pasta era fatto, vincendo la sua prima gara in top class ad Austin, alla sua seconda apparizione su una Honda che di certo non era quella di oggi. Di certo, Jorge Lorenzo pagò a caro prezzo l’assenza nel GP di Germania ed i notevoli problemi che ebbe alla clavicola, senza i quali, probabilmente, staremmo parlando di un sei volte campione del mondo.
Nel corso di un suo intervento al podcast “The Wild Project“, Lorenzo è tornato a parlare di quella stagione e di quello che fu l’impatto di Marquez sulla MotoGP, vale a dire quello di un fenomeno che aveva subito fatto capire le proprie intenzioni. Jorge dovette fare i salti mortali per tenerne il passo, e quella di suo padre fu una figura fondamentale nella sfida al connazionale.
Ecco cosa ha dichiarato: “All’epoca ci fu una grande preparazione. Ricordo che Marquez fu molto forte sin da subito, e mi sono detto che sarei dovuto andare come un pazzo per batterlo. Dopo la gara di Le Mans chiamai mio padre per farmi dare una mano, avevo capito che Marc ci avrebbe battuto. Mio padre fu una figura importantissima all’epoca, perché mi aiutò molto con gli allenamenti assieme al mio staff, era molto metodico, ma mi aiutò a rimontare, alla fine mi giocai il titolo fino all’ultimo, perdendolo solo per i problemi alla clavicola e gli infortuni che ho avuto“.