La Red Bull ha in Max Verstappen una delle poche certezze per il futuro, ed ora è tempo di pensare alla seconda guida. Parla Horner.
Per la Red Bull è in atto il momento più complicato degli ultimi due anni, e fa strano dirlo vedendo le classifiche mondiali, con Max Verstappen in fuga e vincitore di cinque delle ultime sette gare. Il campione del mondo ha vinto anche ad Imola dopo essere partito dalla pole position, ma si è dovuto sudare il successo, battendo per appena 7 decimi una rivitalizzata McLaren, con Lando Norris che dopo il trionfo di Miami è ormai abituato a grandi palcoscenici.
In casa Red Bull c’è la consapevolezza che la RB20 non sia più imbattibile, e che ora sia Verstappen a dover tenere in piedi la baracca con il suo talento cristallino. Le difficoltà del team di Milton Keynes ad Imola sono state confermate da Sergio Perez, 11esimo in qualifica ed ottavo a fine gara, disperso e costretto a combattere con un’auto che non sente sua. Ed ora il suo futuro è nebuloso.
Il contratto di Sergio Perez con la Red Bull scadrà alla fine del 2024, e se nelle prime gare Checo aveva dimostrato di meritare la riconferma, già dal GP di Miami le cose hanno iniziato a cambiare. Il messicano pare essere entrato nuovamente in crisi di risultati, imboccando la stessa strada che fu costretto a seguire lo scorso anno, ritrovandosi spesso imbottigliato a metà classifica.
Nel fine settimana di Imola, il team principal Christian Horner ha parlato della futura seconda guida della sua squadra, ed ancora non ci sono decisioni su colui che affiancherà Max Verstappen nel 2025: “Abbiamo un calendario composto da ben 24 gare quest’anno, e Sergio ha avuto un ottimo inizio di stagione. Il suo approccio è stato ottimo, ed ha cambiato molte cose dopo le difficoltà del 2023. Le sue difficoltà in gara ad Imola sono state determinate dalle qualifiche. Ora sappiamo quali saranno le nostre mosse sul mercato, non abbiamo fretta di decidere, c’è ancora parecchio tempo“.
La Red Bull, dunque, non vuole mettere ulteriore pressione al messicano, che ha già i suoi problemi nella comprensione di quest’auto. Di certo, già da Monte-Carlo dovrà fornire delle risposte concrete, altrimenti, il suo destino sarà segnato in senso negativo.
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