Alvaro Bautista ha dominato nelle ultime due annate in SBK, ma non ha mai trovato continuità in top class. La bordata è velenosissima.
E’ un momento complicato per Alvaro Bautista dopo due anni in cui non ha praticamente avuto rivali. Soltanto un eroico Toprak Razgatlioglu è riuscito, a tratti, a tener testa al rivale in sella alla Yamaha. Quest’anno la musica è, leggermente, cambiata a causa di una regola che ha cercato di limitare il centauro spagnolo.
Il numero 1, infatti, è stato zavorrato con kg extra e non ha più potuto sfruttare il suo peso piuma per dominare le corse come accadeva un tempo. Alvaro Bautista ha deciso di passare al Campionato Mondiale Superbike nel 2019 dopo un lunghissimo percorso nel Motomondiale. Da baby prodigio conquistò il Mondiale in 125 nel 2006. Una vita fa ma per il classe 1984 tutto è cambiato con l’arrivo in top class, dove non è andato oltre 3 podi.
Era una classe regina nemmeno, lontanamente, paragonabile a quella attuale. Era imbottita di talenti purissimi e al di là dei valori tecnici un pilota come Bautista non sarebbe andato oltre la quinta piazza e sesta piazza in graduatoria come ottenne, rispettivamente, nel 2012 e nel 2013. Con campioni come Valentino Rossi, Nicky Hayden, Daniel Pedrosa, Casey Stoner, Jorge Lorenzo, Marc Marquez non avrebbe mai potuto spuntarla. Difatti Bautista non ha nemmeno mai sfiorato un singolo successo dal 2010 al 2018.
Il commento amaro di Bautista
Nel 2023 è tornato in sella ad una Desmosedici in occasione della tappa malesiana e ha concluso la SR in ventiduesima posizione e il GP in diciassettesima. Nelle dichiarazioni rilasciate al sito GPOne.com, lo spagnolo ha sottolineato che in molti pensano che la SBK sia facile perché vi sono stati diversi piloti che sono passati dalla MotoGP alla SBK e hanno subito ottenuto risultati.
“Credo che la SBK sia, semplicemente, un campionato diverso – ha sancito Bautista – Purtroppo in MotoGP non ho dimostrato che con una buona squadra e una buona moto avrei potuto aspirare a risultati migliori“. In 9 anni in top class il due volte Campione del Mondo Superbike ha corso con i team ufficiali Suzuki e Aprilia, oltre che con Gresini e Aspar. Tre terzi posti ai tempi della Honda sono stati i suoi migliori piazzamenti.