La casa di Borgo Panigale ha consegnato nella mani di Pecco Bagnaia, due volte campione della MotoGP, un bolide costosissimo e super performante.
La Ducati dal 2020 ad oggi non molla la prima posizione della classifica costruttori. Hanno aperto un ciclo con Dovizioso e Petrucci e, grazie ad innovazioni geniali e una gestione trasparente dei dati tra 4 team, hanno spazzato via la concorrenza giapponese. I primi rivali della Desmosedici sono diventati i rider della KTM e dell’Aprilia.
I risultati ottenuti dai ducatisti nella prima parte di campionato testimoniano i progressi condotti sulla GP24. I fratelli Marquez del team Gresini Racing e i rider della squadra satellite di Valentino Rossi stanno facendo fatica a tenere il passo di Bagnaia, Bastianini e dell’alfiere del team Pramac, Jorge Martin. Il segreto sta nella potenza impressionante dell’ultima versione della Desmosedici. Ecco il risultato dell’ultima sfida in Catalogna.
Bagnaia è secondo in classifica alle spalle di Jorge Martin ma può contare sulla clamorosa esperienza degli uomini del team factory. I bolidi della casa emiliana sono un concentrato di tecnologia estremo. Il costo più alto di una MotoGP secondo le stime riportate dai principali web magazine ruota intorno al motore che ha un prezzo compreso tra i 200mila ed i 250mila euro, ma anche l’elettronica comporta un conto salato. Occorrono circa 100mila per tutti gli impianti.
Ducati MotoGP, una somma da capogiro
Le tre coppie di pinze, tre cilindri, dieci dischi in carbonio ed anche 28 pastiglie arrivano a circa 70mila euro. Se credete che i freni siano cari va ricordato che il telaio ha dei costi che si inseriscono tra motore ed elettronica, fissati a circa 150mila euro. Ogni caduta di Bagnaia può comportare una spesa di svariate decine di migliaia di euro. Il campione non è nuovo a rovinose cadute che hanno compromesso anche alcune prime uscite stagionali.
Una squadra ufficiale deve considerare tutte le spese extra, ma il valore di un bolide come la Ducati Desmosedici GP24 vale circa 3 milioni di euro. I competitor in pista non sono da meno, pur non presentando le medesime performance.
Inoltre, vanno valutate nel computo complessivo anche tutte le spese legate a trasferte, stipendi ed altri aspetti essenziali. Insomma un team ha bisogno di investire cifre plurimilionarie per sopravvivere e per arrivare a raggiungere risultati di spessore. Dietro i successi della Ducati c’è anche l’apporto di Audi, facente parte del Gruppo VW.