Quello dei carburanti è un tema molto chiacchierato e che in questi anni ha visto i propri prezzi lievitare. Vediamo cosa può accadere.
Parliamo ormai da troppo tempo di aumenti che hanno riguardato il settore dei carburanti, che hanno raggiunto delle cifre sin troppo esagerate. Il picco c’è stato dopo il boom del Covid-19, in corrispondenza dello scoppio della guerra tra Russia ed Ucraina. La primavera del 2022 è stata un incubo per chi era costretto a spostamenti frequenti, con i prezzi di benzina e gasolio che avevano sfondato di gran lunga i 2 euro al litro, toccando picchi di 2,3-2,4 euro.
L’esecutivo dell’epoca, diretto da Mario Draghi, aveva deciso di intervenire con il taglio sulle accise, misura poi eliminata dal Governo di Giorgia Meloni ad inizio 2023. I prezzi, rispetto a 2 anni, sono per fortuna scesi di parecchi centesimi al litro, ma i carburanti restano comunque molto costosi, ed ora c’è il rischio di un nuovo aumento. Infatti, si è iniziato a parlare di una tassa che tiene tutti in agitazione, ed è il caso di introdurre questo argomento, così poco caro agli italiani.
Da diverse settimane, il prezzo dei carburanti sta scendendo, ma la gioia potrebbe non durare troppo. Infatti, si parla di una nuova tassa europea che potrebbe far aumentare di 40 centesimi al litro diesel e benzina. Stiamo parlando della tassa ETS2, vale a dire Emission Trading Scheme 2. Essa punta a diminuire l’impatto ambientale di alcune attività che emettono nell’atmosfera importanti quantità di anidride carbonica, come riportato sul sito web “AlVolante.it“. E la notizia non fa certo sorridere gli automobilisti.
Potremmo definirlo un sistema di compensazione rispetto alle emissioni di gas serra, e dal 2027 questa problematica potrebbe intaccare, oltre al settore dell’edilizia, anche quello dell’automotive, dove c’è ovviamente grande necessità di carburanti. Al momento, pare essere stato previsto un fondo per far fronte agli enormi aumenti che sono stati previsti, che è pari ad 87 miliardi di euro, in modo da supportare soprattutto le fasce più deboli.
Va però detto che, secondo la gran parte degli esperti, l’importo di tale fondo potrebbe non essere sufficiente, con gli aumenti che andrebbero a mettere in ginocchio la gran parte della popolazione. A questo punto, non possiamo far altro che monitorare la situazione giorno per giorno, ma è chiaro che questa problematica, prima o poi, andrà risolta per bene da chi di dovere.
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