La Red Bull ha dominato l’era delle F1 ad effetto suolo, ma ora le cose stanno cambiando. La Ferrari può iniziare a sperare.
L’ottava tappa del mondiale di F1 targato 2024 ha visto il ritorno al successo della Ferrari, che in quel di Monaco, con Charles Leclerc, ha dominato in lungo ed in largo, primeggiando in tutte e tre le sessioni di prove libere, in qualifica ed in gara. Il monegasco si è portato a soli 31 di punti di ritardo nel mondiale da Max Verstappen, con la Scuderia modenese che paga solamente 24 lunghezze dal team di Milton Keynes tra i costruttori.
Nessuno lo avrebbe detto, dal momento che le prime due uscite stagionali, ma anche la quarta e la quinta in Giappone ed in Cina, avevano visto Verstappen e la Red Bull passeggiare sino al traguardo, in una F1 che appariva noiosa e scontata come lo scorso anno. Ed invece, da Miami in poi lo scenario è cambiato, con McLaren e Ferrari che iniziano a credere nella rimonta.
F1, Helmut Marko è pessimista per il Canada
Il mondiale di F1 si sposta ora verso il Canada, dove la Ferrari, in caso di bis del successo di Monte-Carlo, metterebbe realmente il fiato sul collo alla Red Bull ed a Max Verstappen, i quali attendono Barcellona per riallungare sulla concorrenza. Nel proprio editoriale pubblicato sulle colonne di “Speedweek.com“, Helmut Marko si è detto preoccupato per le difficoltà dell’auto sui cordoli, fatali nel Principato.
Ecco le sue parole: “La Ferrari a Monaco volava sui cordoli, per noi era assolutamente fuori portata. Abbiamo avuto grandi problemi nel passaggio sui cordoli, la nostra vettura saltava come un canguro. Ci siamo adattati bene alle qualifiche e potevamo presumere che Max la mettesse in prima fila, ma quando hai un’auto di F1 così nervosa, anche un pilota come Max può arrivare a sbagliare. Ha provato a massimizzare il suo tempo nel primo settore, l’unico nel quale andavamo più forte della Ferrari, e poi ha fatto tutto il possibile per minimizzare le perdite negli altri“.
Archiviata Monte-Carlo, Marko non si è detto particolarmente ottimista neanche per la tappa del Canada, dove conta molto la trazione ed anche la precisione dell’auto suoi cordoli, grande punto debole della RB20: “Siamo ottimisti sul fatto che, prima o poi, riusciremo a capire il motivo per il quale il simulatore produce dei dati che poi non vengono confermati in pista. Tuttavia, credo che anche Montreal sarà un week-end molto complicato per la nostra auto“.