Vi sono marchi più speciali di altri. Il brand emiliano fondato da Ferruccio Lamborghini ha ridefinito il concetto di sportività.
Le Lamborghini, semplicemente, non sono imitabili. Partendo da questo assunto inconfutabile va riconosciuto a Ferruccio di aver avuto coraggio da vendere a sfidare il Commendatore di Modena, Enzo Ferrari. Il successo della Lamborghini rappresenta una speranza per tutti coloro che si lanciano in un settore industriale. Nonostante a pochi passi sorgesse il brand numero 1 al mondo per lusso, sportività e importanza non è detto che un prodotto di altrettanta qualità non possa far impazzire un’altra fascia di clientela.
Chi sceglie Lamborghini sa che sta sposando un credo diverso rispetto a quello del Cavallino Rampante. Una vettura di successo è il risultato di scelte attentamente ponderate. Rouven Mohr, Direttore Tecnico della Lamborghini, ha spiegato cosa rende così speciale una supercar del Toro rispetto a tante altre della concorrenza. “Alla fine, è una questione di priorità – ha annunciato a Motor1 il direttore tecnico – Quanto è importante questo durante il tuo processo di sviluppo? E poi c’è molto lavoro da fare perché per l’ultimo 20% [dello sviluppo di un’auto] dedichi l’80% dei tuoi sforzi“.
L’obiettivo non è solo creare un’auto sportiva con prestazioni incredibili. Lamborghini vuole lasciare un segno indelebile in tutti coloro che hanno un sogno nel cassetto. Che sia una Huracan, una Revuelto o una Urus lo scopo è creare un sentiment familiare intorno al prodotto. Per farlo un brand deve avere una chiara identità. Il DNA Lamborghini è noto in tutto il mondo.
Lamborghini, l’eccellenza Made in Sant’Agata Bolognese
Mohr ha annunciato: “Internamente abbiamo un DNA di prodotto chiaro, il che significa che il comportamento di base dello sterzo dei freni o il passaggio dal comportamento neutro al sovrasterzo è lo stesso in tutte le nostre auto“. Ciascuna Lamborghini è caratterizzata da elementi tecnici ben precisi. E’ palese che chi opta per le linee esagonali e spigolose di una Huracan non è lo stesso cliente che sceglie una sinuosa Porsche 911 o una elegante Ferrari Roma.
La tradizione ha anche influenzato il progresso tecnologico del brand acquistato da Audi. L’idea a Sant’Agata Bolognese non è quella di creare l’auto più veloce in assoluto nelle mani di un pro driver, ma di creare una vettura prestigiosa ma che possa essere guidata in tanti modi da tanti utenti diversi. “Vogliamo offrire la migliore esperienza di guida al cliente e, a dire il vero, non ai piloti – ha spiegato Rouven Mohr, Direttore Tecnico della Lamborghini – Non riescono a gestirlo, è troppo acuto, si sentono a disagio, non riescono a goderselo. Dal mio punto di vista, questa non è la filosofia giusta“.