Quando all’asta finisce una storica Lamborghini l’attenzione degli appassionati è sempre elevatissima. Ecco di che modello si tratta.
Tutte le moderne Lamborghini devono ringraziare lo stile della capostipite Countach. Va riconosciuto al designer Marcello Gandini di aver avuto una visione quando ha creato la super sportiva del Toro. Quando venne svelata in occasione del Salone dell’automobile di Ginevra del 1971 sembrava essere sbarcata da un altro pianeta.
Le linee tese e futuristiche della Lamborghini Countach sono diventate il tratto distintivo del brand del Toro. Risultava veloce anche da ferma, grazie ad un telaio largo e basso. La prima serie della Countach fu battezzata LP400. L’auto da sogno della Casa di Sant’Agata Bolognese divenne un simbolo di innovazione e lasciò anche Enzo Ferrari spiazzato. La Lamborghini aveva già avuto successo con la Miura, ma con la Countach fu tracciata una strada stilistica che non aveva eguali sul pianeta terra.
Il bolide venne proposto con il potente motore da 3.929 cm³ della Miura. LP indicava la posizione dello stesso, longitudinale posteriore, mentre 400 stava per la cilindrata del motore. La Countach godeva di 375 – 385 CV DIN (280-287kW) a 8.000 giri al minuto. La velocità massima dichiarata era di 315 km/h. Ai tempi non c’erano aiuti alla guida e poteva essere guidata solo da manici veri.
Una Countach LP 400 S all’asta
Il numero di telaio 1121296 indica che rientra nella seconda serie di produzione LP 400 S. L’impostazione delle sospensioni è più bassa rispetto alle vetture della terza serie che presentano sospensioni leggermente rialzate. Vennero lanciate appena 237 unità di LP 400 S, di cui 105 rientrano nella seconda serie di produzione.
La vettura è rimasta non restaurata e in condizioni originali. Ha percorso circa 5mila chilometri dal proprietario in 10 anni e durante questo periodo è stata regolarmente tagliandata da un distributore ufficiale Lamborghini. Nel 2015, Jean Guikas è diventato il quarto proprietario documentato della Countach. Una tradizione familiare dato che l’appassionato aveva già posseduto e restaurato numerose Lamborghini in passato.
Guikas ha deciso di porre dei correttivi alla vettura. Sono stati investiti circa 71.000 euro, con il lavoro affidato agli stessi artigiani italiani che lavorano per Lamborghini Polo Storico, Top Motors Salvioli e Carrozzeria Meschiari. L’auto è estata riverniciata in blu Tahiti, un colore raro e affascinate che riporta alla mente il blu Le Mans della Diablo. Gli interni beige sono originali. Dopo il lavoro svolto è in vendita a 600mila euro sul sito di Sotheby’s.