Marc Marquez ha chiuso fuori dal podio il GP d’Italia, cosa che non gli capitava da Austin. C’è comunque un aspetto molto positivo.
Non poteva andare meglio per la Ducati il Gran Premio d’Italia, che sul tracciato del Mugello si è concluso con un poker di Desmosedici ai primi quattro posti. Pecco Bagnaia ha guidato la doppietta del team factory seguito da Enea Bastianini, con Jorge Martin che si è dovuto arrendere, proprio all’ultima curva, al rider riminese, bravo a sfruttare la crisi di gomme del leader del campionato. Marc Marquez ha chiuso quarto, pur avendo accarezzato la possibilità di salire sul podio.
Con un gran sorpasso su Bastianini, il nativo di Cervera sembrava essersi assicurato il terzo posto, ma Enea ha poi trovato un gran passo nel finale, scavalcando entrambi gli spagnoli. Marquez ha fatto il massimo su una pista dove il gap tra la GP24 e la GP23 era molto marcato, soprattutto in termini di accelerazione e spinta sui rettilinei. C’è comunque un aspetto da sottolineare nella gara dello spagnolo.
La Ducati ha dettato legge anche al Mugello, con Marc Marquez che con la Desmosedici GP23 ha potuto fare ben poco contro la GP24 dei primi tre. Tuttavia, il passo tenuto dal nativo di Cervera è stato eccezionale, ed ancora una volta, ha nettamente staccato coloro che dispongono della sua stessa moto. Presto, dopo una lunga attesa, anche il #93 potrà andare a caccia di una vittoria.
Ecco cosa ha scritto sul proprio profilo X Franchi Carchedi, il capotecnico di Marquez: “Abbiamo chiuso la gara 23 secondi più veloci rispetto al tempo sulla distanza che è valso la vittoria nel 2023, e questo significa che l’asticella si è alzata e di parecchio“. Ovviamente, questo non significa che le condizioni fossero proprio identiche allo scorso anno e che Marc avrebbe battuto Pecco Bagnaia, a parità di moto, di un gap così elevato.
Anche la GP23, durante la scorsa stagione, è stata sviluppata, per cui, fare un paragone è complicato, ma fa comunque capire quanto lo sviluppo in MotoGP sia diventato eccezionale, con questi prototipi che sono diventati dei veri e propri missili. La Ducati è la più forte non solo nel costruire le moto, ma anche nel loro sviluppo, nel saper tirare fuori più del 100% del loro potenziale. E per gli avversari, contro una superiorità di questo tipo, c’è ben poco da fare.
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