I marchi europei sono sempre più portati ad allearsi tra di loro, ed il motivo è molto semplice. C’è un progetto chiaro all’orizzonte.
I tempi delle grandi rivali tra i marchi automobilistici, perlomeno in Europa, sono ormai lontani, così come i tempi d’oro di questo settore. Da alcuni anni, i prezzi del mercato del nuovo sono saliti alle stelle, a causa di costi di produzione sempre più elevati, crisi dei microchip e sviluppo dell’elettrico, che però non ha portato ai risultati sperati, almeno per adesso.
Dal 2023 in avanti si è assistito ad un lieve rilancio del settore automotive, ma rispetto al passato, gli affari non vanno di certo a gonfie vele. Inoltre, c’è una grande minaccia che spaventa i mercati europei e globali, che è rappresentata dalla Cina. Il paese del Dragone, dal lontano 2012, è diventato il paese che produce più auto al mondo, diventando anche quello che ne esporta in maggiori quantità, con il sorpasso sul Giappone che è avvenuto nel 2023. Per questo motivo, i grandi colossi europei sono dovuti correre ai ripari.
Da diverso tempo a questa parte, abbiamo notato la formazione di alleanze tra grandi marchi, che in passato, si erano sempre fatti la guerra. Il caso europeo che più ci riguarda è sicuramente quello di Stellantis, che accomuna brand come la Fiat, l’Alfa Romeo, la Lancia, la Maserati e l’Abarth sul fronte italiano, costruttori che ora collaborano con Peugeot, Citroen, Opel ed altri marchi americani, come la Jeep.
Anche quello Volkswagen è diventato un enorme gruppo, con al suo interno Porsche, Audi, Skoda, Cupra, Seat e chi più ne ha più ne metta. Ma qual è il vero scopo di codeste alleanze? La risposta è molto semplice, ed è quello di risparmiare sui costi di produzione, ed anche di combattere il nemico cinese. Stellantis è l’esempio lampante in tal senso, dal momento che le sue auto, appartenenti a vari marchi, vengono ormai costruite tutte sulle stesse piattaforme.
Ovviamente, è presente un rovescio della medaglia, vale a dire l’eccessiva convergenza tecnologica che si è venuta a creare tra le vetture. Ad esempio, la nuova Alfa Romeo Junior elettrica ha lo stesso powertrain della Fiat 600e o della Jeep Avenger, ed anche in molti altri casi avviene lo stesso meccanismo. Si è ormai capito che per contrastare la potenza cinese occorre far fronte comune, ma questo non è un motivo valido per far sparire l’unicità di ogni marchio. Ed è ciò che purtroppo si sta verificando.
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