Continua la faida tra Margherita Agnelli e i figli avuti dalla relazione con Alain Elkann. Ecco che fine avevano fatto i quadri scomparsi.
La figlia di Gianni Agnelli è intervenuta sulla vicenda che riguarda l’eredità avuta dal primogenito John Elkann. Quest’ultimo è indagato a Torino dopo una denuncia di sua madre. E’ molto triste che in una delle famiglie più potenti d’Italia vi siano queste querelle giudiziarie, a distanza di tanti anni dalla morte dell’Avvocato.
“Se vinco le cause civili, divento socia e posso ottenere giudizialmente che venga revocato dalla sua carica di amministratore. Un amministratore di società, se condannato per reati fiscali, può essere interdetto. E John è indagato a Torino proprio per quello”, ha annunciato Margherita Agnelli attraverso il suo legale rappresentante. La vicenda ruoterebbe intorno alla designazione del rampollo della famiglia, a capo di tutte le società più importanti della dinastia Agnelli.
Inoltre, erano anche spariti dei quadri. Le 13 opere d’arte di Gianni Agnelli sono state rinvenute nella pinacoteca del Lingotto e in una villa a St. Moritz. La figlia Margherita ha contestato la legittimità delle donazioni da Marella ai nipoti John, Lapo e Ginevra Elkann, affermando che Marella Caracciolo non era in possesso delle opere d’arte. Queste ultime erano sparite da Villa Frescot e Villar Perosa a Torino, oltre che dalla casa nella Capitale di Gianni Agnelli, come aveva fatto presente Margherita nella causa in corso a suo figlio. Ma potevano essere donati dalla nonna ai nipoti?
I quadri in questione sarebbero stati donati dalla nonna ai nipoti John, Lapo e Ginevra Elkann. Il gip ha così deciso di archiviare la posizione di un gallerista svizzero e di un suo collaboratore accusati di ricettazione. I governanti e una terza persona avrebbero affermato che i Monet, Picasso, Balla e De Chirico sarebbero stati esposti nella dimora di Roma poi donati a John, Lapo e Ginevra dalla nonna quando era ancora in vita. Non vi sarebbero illeciti.
I quadri hanno un valore inestimabile. Erano nel Palazzo Albertini-Carandini, di cui Margherita detiene la nuda proprietà, e che furono donati a John, Lapo e Ginevra. Ora sono stati ritrovati al Lingotto durante una ispezione delle Fiamme Gialle, delegate dalla magistratura torinese nell’indagine principale sull’eredità Agnelli. Un’opera, invece, sarebbe nella dimora di famiglia di St. Moritz, mentre una sua copia nella pinacoteca di Via Nizza. Si tratta di tutti quadri originali.
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