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Perché alcune auto FIAT hanno marchio Abarth? Ecco la storia dietro al mito

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Davide Russo

Vi sono storie italiane che sono il manifesto della nostra eccellenza nel mondo. Il marchio Fiat, grazie ad Abarth, ha fatto impazzire appassionati in ogni angolo della terra.

Lo scorpione non è solo un animale o un segno zodiacale, ma il simbolo della sportività autentica nostrana. Fin dalla nascita di Abarth, oltre 70 anni fa, lo Scorpione ha rappresentato aggressività e forza. Le Fiat 500 Abarth sono sempre state esagerate, in ogni dettaglio, per raggiungere le massime prestazioni.

Ecco la storia dietro al mito Abarth (Adobe) Tuttomotoriweb.it

Il legame tra il brand dello Scorpione e quello del Lingotto è storico. Dopo aver fatto faville in pista in qualità di piloti, sia di auto che di moto, Karl Abarth e Guido Scagliarini fondarono nel 1949 la Abarth & C. La prima vettura prodotta, la 204 A Roadster, di derivazione della FIAT 1100, conquistò il campionato italiano 1100 Sport e quello di Formula 2. Vennero creati i primi kit di elaborazione che aumentavano le performance delle vetture di serie.

In un momento storico spettacolare per il Belpaese si ebbe un vero e proprio boom di vendite. In poco tempo l’Abarth & C. riuscì a contare su 375 dipendenti e una produzione di circa 300mila marmitte l’anno. A 57 anni, Karl Abarth fece registrare il primato di accelerazione al volante della sua Fiat Abarth “1000 monoposto record” Classe G, per poi ripeterlo anche su una monoposto Classe E. Il DNA delle Abarth è basato sull’eccellenza. Si tratta di auto veloci, potenti e che fanno dell’agilità il loro tratto di forza.

Fiat, un successo dietro l’altro con Abarth

Il marchio torinese ha celebrato lo Scorpione, in pista e fuori, dal 1949. Le derivazioni hanno registrato trionfi in ogni competizione, rivoluzionando il concetto di sportività. La Fiat 500 Abarth, comprese tutte le successive evoluzioni, è un’auto piccola e leggera che può essere sfruttata in strada come in pista con il massimo del godimento. Con le dovute differenze estetiche la struttura base è quella della FIAT ma compare il logo dello Scorpione perché, come nel caso della 695cc, la cilindrata è salita per aggiungere pepe.

Fiat, un successo dietro l’altro con Abarth (Adobe) Tuttomotoriweb.it

La prima versione “cattiva” della 500 risale addirittura al 1958. Venne battezzata 500 Sport e aveva una cilindrata di 499,5cc (contro 479) e una potenza di 21,5 CV contro 15. Rispetto ai motori termici attuali parliamo di potenze ridicole, ma i modelli Abarth 500 nelle declinazioni 595 e 695, basati ovviamente sulla Fiat 500, presentata nel 2007, hanno messo pepe alla city car di punta del marchio FIAT.

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Davide Russo

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