Sainz, rivelazione spaventosa: ha rischiato di morire in Arabia Saudita

Carlos Sainz sta svolgendo una buona stagione al volante della Ferrari, ma c’è stato un momento molto brutto nel mese di marzo.

Il Gran Premio di Spagna si avvicina, e sarà la tappa di casa di Carlos Sainz, che non è mai riuscito a salire sul podio davanti al proprio pubblico. Lo spagnolo della Ferrari ha avuto una stagione ricca di alti e bassi, ed è attualmente quarto in classifica con 108 punti conquistati. Sino al GP del Giappone, era sempre apparso più veloce di Charles Leclerc, tanto da riuscire anche a vincere nella doppietta del Cavallino in Australia, sul tracciato di Melbourne.

Sainz ha rischiato di morire
Sainz nel paddock (ANSA) – Tuttomotoriweb.it

Da Shanghai in poi le cose sono cambiate, con il monegasco che si è ripreso con gli interessi le redini di capitano in Ferrari, ma Sainz il suo lo sta comunque facendo. Lo spagnolo ha dovuto anche saltare una gara, quella di Jeddah, essendo stato colpito dall’appendicite, ed è proprio su questo punto che il nativo di Madrid è tornato in queste ore. La situazione fisica di Carlitos era forse più grave di quanto si è potuto apprezzare dall’esterno, come lui stesso ha confermato in queste ore durante un’intervista. Per fortuna, tutto si è risolto con un grande spavento.

Sainz, che spavento con l’appendicite a Jeddah

La F1 ha fatto tappa a Jeddah nel week-end tra il 7 ed il 9 di marzo, con la Ferrari che non ha potuto schierare Carlos Sainz, colpito da un’appendicite dopo aver disputato le due sessioni di prove libere del venerdì. Intervenuto al podcast “Nude Project“, il figlio del due volte campione del mondo rally ha detto di aver rischiato la morte, e ciò rende ancor più miracoloso il suo rientro lampo con vittoria in Australia, di due settimane più tardi.

Carlos Sainz racconto spaventoso
Carlos Sainz in azione (ANSA) – Tuttomotoriweb.it

Ecco le parole di Sainz: “Quelle di Jeddah sono state le sessioni di prove libere più difficili della carriera, su un circuito che è molto fisico e che ha delle curve velocissime. Non avevo mangiato e mi mancavano le energie, e sudai più del dovuto. Fu una grande sofferenza. Dissi ai dottori che mi sarei operato dopo la gara se mi avessero dato qualcosa per sopportare il dolore. Tuttavia, mi hanno risposto che se non mi fossi operato subito avrei rischiato di morire o di correre dei pericoli molto grandi. L’appendice sarebbe potuta scoppiare, così ho deciso di sottopormi subito all’intervento chirurgico, per fortuna è andato tutto bene“.

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