Durante i recenti Electric Days abbiamo avuto la possibilità di intervistare in esclusiva il Presidente e AD di Volvo Car Italia, Michele Crisci.
Il mondo dei motori si sposta sempre di più verso l’elettrico e i dati di vendita che arrivano dal post-Ecobonus, non fanno altro che confermare, anche in Italia, la voglia di cambiamento che serpeggia. Una transizione per certi versi silenziosa, che pian piano però sta attecchendo anche nel nostro Paese. In tal senso, tra le Case che più di tutte stanno cercando di spingere su questo frangente c’è la Volvo, che a breve lancerà sul mercato il suo nuovissimo SUV elettrico EX90 che promette di coniugare efficienza, sicurezza e sostenibilità in unico mezzo.
Durante i recenti Electric Days che si sono svolti in quel di Roma, nel parco dell’EUR, abbiamo avuto la possibilità di intervistare Michele Crisci. Presidente e Amministratore Delegato di Volvo Car Italia e presidente dell’UNRAE (Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri), ci ha illustrato in un lungo dialogo, che vi proponiamo anche nella sua forma video, tutte le novità in arrivo in casa Volvo e ciò che dobbiamo aspettarci da questa transizione ecologica in atto.
Volvo ha sempre messo la sicurezza al primo posto, ci sono novità in arrivo per rendere queste auto più sicure?
Dal punto di vista della sicurezza stiamo continuando ad investire, per noi l’arrivo della guida autonoma diventa l’ultimo livello della sicurezza. In questo senso la nuova EX90, che sarà disponibile sul mercato ormai tra pochissimi mesi, sarà un po’ l’ambasciatore da questo punto di vista, con l’introduzione di concetti di sicurezza, analisi e reazione della vettura, che sinora non sono ancora sul mercato. Una capacità predittiva dell’auto anche a distanze notevoli dall’auto comunque per evitare collisioni non solo con altre auto, ma anche con pedoni e con altri soggetti.
Per noi la sicurezza è fondamentale e soprattutto è fondamentale la relazione tra sicurezza e sostenibilità. Come spesso dico, le auto del futuro, grazie alla guida autonoma non si scontreranno più e potremo produrre finalmente con metalli più leggeri o addirittura affrancarsi dai metalli. Questo significherà produrre auto più leggere e quindi conseguentemente vorrà dire che avranno bisogno di minore energia per spostarsi. Per noi sarà importante definire questo connubio tra sicurezza e sostenibilità.
Cosa risponde Volvo agli scettici dell’elettrico?
Io credo che Volvo abbia deciso la strada da intraprendere in maniera molto determinata. Anche in passato noi facemmo scelte che non furono immediatamente molto popolari. Mi piace ricordare quella della cintura di sicurezza. Credo che le aziende abbiano il dovere, nonché il diritto di intraprendere delle strade che siano in buona fede e in totale onestà e trasparenza quelle giuste per il futuro. Noi abbiamo sempre detto che la salvaguardia della vita umana è fondamentale.
Ora ci stiamo occupando di coloro i quali verranno dopo di noi. Credo che sia un impegno molto importante e quindi speriamo che lo scetticismo che in questi giorni e queste settimane circola in alcuni mercati mondiali, uno di questi è l’Italia, presto verrà prima lenito e poi scomparirà grazie alle tecnologie straordinarie. L’elettrificazione è una tecnologia superiore rispetto ai motori endotermici e questo è il motivo per cui Volvo ha scelto questa strada.
Cosa pensa del nuovo piano incentivi statali?
Il piano incentivi varato dal Governo ha avuto l’unico difetto di essere annunciato con grandissimo anticipo, rispetto a quella che poi è stata l’approvazione, l’iscrizione in Gazzetta Ufficiale e l’apertura dei sistemi. Questo ha comportato che ci sono state un grandissimo numero di prenotazioni e che nel caso specifico delle auto elettriche i fondi in poche ore siano andati poi esauriti. Credo che ci sia soddisfazione da questo punto di vista.
Questa è la dimostrazione che l’Italia non è così lontana da queste tecnologie. Anzi, nel momento in cui ci sono stati gli incentivi, l’italiano ha dimostrato di volersi avvicinare a questo tipo di tecnologie. Certamente, a questo punto, bisogna capire come poter fare, perché molti italiani sono rimasti fuori. L’auspicio è che si possa pensare ad un rifinanziamento di questo fondo quanto prima.
Il tema della delocalizzazione della produzione è centrale in Italia. Come si muoverà Volvo in tal senso?
Dal punto di vista produttivo Volvo ha fatto una scelta molti anni fa: ovvero quella di avere impianti produttivi in tutto il mondo. L’obiettivo di Volvo è quello di avere i propri impianti produttivi completamente neutrali, sia dal punto di vista dell’utilizzo di energia trattata da fonti rinnovabili, sia per quanto riguarda le emissioni di CO2. Abbiamo aperto le fabbriche negli Stati Uniti per produrre anche lì. Abbiamo mantenuto totalmente le fabbriche in Europa quella in Svezia e a Ghent in Belgio per servire l’Europa e abbiamo aperto delle fabbriche molto innovative in Cina per fornire il mercato asiatico.
Andiamo avanti in questa direzione perché pensiamo che sia giusto anche prendersi cura dei trasporti, dei costi operativi, non solo della produzione dell’auto, ma a tutto ciò che attiene alla distribuzione dell’auto. In questo senso potrà succedere che una vettura verrà prodotta in un altro continente e poi venduta magari in Europa, ma è chiaro che questi sono momenti di aggiustamento che poi nel corso del tempo arriveremo a ottimizzare. L’obiettivo finale è quello di produrre in loco. Quindi le produzioni che sono previste per l’Europa rimarranno tutte in Europa e così via per tutti gli altri.
Volvo impegnata anche nella produzione di grandi mezzi come autobus e camion: come si muoverà in chiave elettrica anche in quel settore?
Non me ne occupo direttamente, ma da questo punto di vista c’è una chiarissima alleanza. Tutte le aziende del marchio Volvo come i bus e i trucks, ma anche le ruspe, questi macchinari straordinari che così tanto servono per creare infrastrutture. C’è assolutamente la stessa intenzione, anzi posso dire che Volvo ha già presentato straordinari trucks completamente elettrici. C’è assolutamente la stessa direzione, anzi c’è una condivisione di tecnologie.
Quale sarà il futuro di Volvo?
Per quanto riguarda il futuro sicuramente Volvo vorrà sempre concentrarsi sulla produzione di auto, naturalmente aggiungendo tutta una serie di servizi che possono essere quella di affiancare i nostri clienti per quanto riguarda la produzione di installazione di impianti di ricarica. Sicuramente quello di entrare in collaborazione con produttori di batterie. Il futuro non è rappresentato solo dalla transizione e dalla decarbonizzazione, ma ci sono tantissime altre aree interessate.
Una di quelle è quella dei software e quella di permettere all’auro di affrancarsi da un certo numero di centraline così da avere un unico computer che possa gestire la macchina in maniera molto più ottimale, efficiente e veloce da questo punto di vista. Ci sono molte collaborazioni che stiamo aprendo, ma rimarremo fondamentalmente dei produttori di auto.
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