Il sette volte iridato, futuro pilota della Ferrari, ha dimostrato a Barcellona di non essere finito come molti detrattori dicono. Il suo primato è impressionante.
Ci vuole coraggio per mettere in discussione un talento come Lewis Hamilton. L’anglocaraibico, in carriera, ha ottenuto 103 vittorie e 104 pole position, elevandosi ad un livello mai toccato da nessuno. Il fenomeno di Stevenage non ha più lottato per il Mondiale, solo perché la Mercedes non gli ha dato tra le mani una vettura in grado di battagliare con la RB di Verstappen.
Abbiamo ancora tutti negli occhi le straordinarie performance del #44 nella precedente era ibrida. Lewis era un martello inarrestabile che perse l’ottavo riconoscimento iridato, di un soffio, in un criticatissimo ultimo atto ad Abu Dhabi 2021. Da allora non ha più avuto tante chance di vincere una singola tappa. Per questo motivo ha deciso di lasciare a fine anno la Mercedes per legarsi ad un top team come Ferrari.
Al momento la Rossa appare una organizzazione con un plan futuro più ambizioso rispetto al team guidato da Toto Wolff. La W15 è cresciuta nelle ultime due tappe, grazie a degli aggiornamenti mirati, ma non è ancora all’altezza della concorrenza. L’unico risultato percorribile, alle spalle di McLaren e RB, è quello del podio. L’anglocaraibico è partito con il chiaro obiettivo di strappare il primo podio in gara, al Montmeló, dopo quello conquistato nella Sprint Race in Cina.
La gioia di Hamilton
In una delle sue peggiori annate in F1 Lewis ha, comunque, ottenuto un terzo posto miracoloso, alle spalle di Verstappen e Norris in Spagna. Per lui è il diciottesimo anno consecutivo in F1 con un podio. Sin dal debutto in F1, al volante della McLaren in Australia, nel 2007. il numero #44 ha raggiunto almeno un podio in ogni campionato. Al secondo posto di questa speciale classifica c’è Michael Schumacher con 15 anni di fila sul podio (1992 – 2006). A 14 Sebastian Vettel sul terzo posto virtuale di questa speciale classifica.
Al termine della gara Lewis ha dichiarato: “È stata una buona giornata di un fine settimana solido. Grazie al team perché si sono allenati tanto nel pit-stop e la strategia è stata perfetta. Un po’ come Lando anche io ho fatto una brutta partenza e ho perso molto terreno lì. È stata dura risalire. Con una partenza migliore non credo che saremmo rimasti così tanto indietro”. La performance finale è stata ottima e il futuro potrà essere positivo, in attesa di salire al volante dell’erede della SF-24 nel 2025.