La Ferrari è un simbolo dell’eccellenza del Made in Italy nel mondo e il fascino è arrivato anche in Russia. Ecco cosa fecero per replicare le performance del Cavallino.
Alzi la mano chi non avrebbe voglia di uscire dal proprio garage con una Ferrari! La Rossa rappresenta un sogno per tutti gli amanti delle supercar. Un fascino che non è pareggiabile nemmeno dalle auto classiche inglesi o dalle potenti vetture americane. La Russia, tempo fa, decise di unirsi alla partita, promuovendo dei modelli di assoluto spessore, almeno sul piano estetico.
In Russia, cavalcando la fama ottenuta nel Motorsport, produssero la Marussia B1. Una supercar che faceva della sportività estrema il suo tratto distintivo. La Marussia Motors, creata nel 2007, ha avuto vita breve, chiudendo i battenti nel 2014. La Russia entrò nel mondo delle corse, dopo aver prelevato il team Virgin Racing, riuscendo a rimanere nella storia solo per il terribile accadimento occorso al pilota della FDA, Jules Bianchi.
Il team terminò in amministrazione controllata il 7 ottobre 2014. Fallì, ufficialmente, il 20 novembre 2014, presentando debiti per oltre 100 milioni di rubli. La Marussia si presentò sul mercato anni prima, svelando la B1 e la B2. La Marussia B1 venne lanciata il 16 dicembre 2008 a Mosca, dove venne creata anche la prima concessionaria del marchio. La Biposto presentava un design all’avanguardia con soluzioni aerodinamiche top.
Le caratteristiche della Marussia
La biposto vantava un motore V6 da 3.5 litri da 300 cavalli. Scattava da 0 a 100 km/h in soli 3,8 secondi. Si trattava di un concentrato estremo di tecnologia. Sul piano estetico era, oggettivamente, una supercar riuscita. Poteva far divertire con una cavalleria di tutto rispetto. In giro se ne vedono veramente poche, ma una è stata beccata da un appassionato che sul proprio canale YouTube fwvii13 ha messo in mostra una B1 giallo e nera.
La supercar russa godeva di un sistema di trazione integrale e un cambio sequenziale a sei marce. Inoltre, la vettura venne creata, con materiali futuristici, come la fibra di carbonio, al fine di avere un peso piuma. L’abitacolo aveva finiture in pelle e fibra di carbonio.
La consolle montava già un display touch che gestiva le funzioni del bolide e della climatizzazione. Furono lanciate la Black Bat, la Blue Whale, la Tetris e la Cosworth, ma la colorazione giallo e nera era la più affascinante.