Alle spalle di Verstappen su RB, Norris su McLaren e Mercedes, Charles Leclerc ha fatto il massimo su una Rossa imbarazzante a Barcellona. Sono stati presi subito dei provvedimenti.
In casa Ferrari sta continuando una epurazione iniziata con la rimozione di tutti quegli uomini che erano stati voluti dall’ex team principal Mattia Binotto. A Maranello, con ingiustificabile ritardo, sono stati costretti a correre ai ripari con l’annuncio del team principal Vasseur. L’ex Alfa Romeo Sauber è arrivato in punta di piedi, cercando di non smuovere subito tutte le pedine che non avevano dimostrato di valere un ruolo di primo piano in Ferrari.
Pian piano sono andati via l’ex head of strategist, Inaki Rueda, l’ex tecnico aerodinamico, David Sanchez, l’ex direttore sportivo, Laurent Mekies, l’ex ingegnere di pista di Leclerc, Xavi Marcos e ora sembra arrivato il turno della figura apicale nello sviluppo tecnico della monoposto. Enrico Cardile pare aver accettato la proposta dell’Aston Martin, come riportato dalle principali testate italiane e straniere. La notizia era nell’aria perché nella nuova era delle wing car la Ferrari ha continuato a deludere.
L’ultima chance per Cardile era stata la SF-24, evoluta di recente con un pacchetto di aggiornamenti che non ha funzionato in Spagna. Dopo aver lavorato nella progettazione di vetture GT, in Ferrari, Cardile era stato premiato con il passaggio alla Gestione Sportiva, nel 2016, nel ruolo di Head Aero Development, mentre l’anno successivo assunse il ruolo di Vehicle Project Manager.
L’exit di Cardile dalla Ferrari
Nel 2019 diventò Head of Aerodynamics and Vehicle Project Manager, per poi essere responsabilizzato nel 2020 del Performance Development. A partire dal primo gennaio 2021 è diventato responsabile della nuova Area Telaio, incarico che ha tenuto anche nel 2023, quando venne nominato addirittura Direttore Tecnico Telaio e Aerodinamica. In sostanza è la figura apicale nel progetto fallimentare SF-24.
Cardile, 49 anni compiuti lo scorso aprile, è alla Ferrari dal 2005. E’ tra quei soggetti miracolati che, nonostante non abbia portato la Scuderia di F1 nel posto in cui meriterebbe, ricopriva ruoli sempre più apicali. Alla proposta di Stroll, difficilmente, dirà di no. Lavorerà in una squadra giovane e che non ha ancora vinto nulla. In Ferrari per un cambio di passo servirebbe un uomo geniale come Newey, con un curriculum che nessun altro tecnico nel circus potrà mai vantare. L’uscita di Cardile potrebbe favorire l’inserimento del progettista inglese che ha già annunciato il suo addio alla Red Bull Racing.