Alex Zanardi è riuscito ad entrare nel cuore degli appassionati del Motorsport per poi diventare uno sportivo conosciuto dal mondo intero.
Alex Zanardi si è costruito una carriera nell’automobilismo, partendo da zero. Suo padre era un umile idraulico, ma il talento del bolognese lo spinse a procacciarsi sponsor e riuscire a decollare sino alla F1. La sua vita è stata tempestata di eventi negativi, a partire dalla scomparsa di sua sorella maggiore, deceduta in un incidente stradale nel 1979.
Nonostante il tragico lutto, Alex non ha mai smesso di amare la velocità. Nei primi anni ’80 Zanardi cominciò a collezionare diversi trionfi, correndo come pilota non ufficiale per il team di Achille Parrilla. A 19 anni festeggiò il titolo italiano sui kart. Nel 1987 svettò anche in ambito europeo nella categoria 135cc. In quella annata, in una pazza gara a Göteborg, lottò contro Michael Schumacher.
Alex debuttò a 22 anni nella F3 italiana, con una Dallara-Alfa Romeo del team di Coperchini, grazie al supporto del padre di Max Papis. Zanardi cercò di farsi strada in un ambiente che, senza valige piene di soldi, è complicatissimo. Dopo tantissimi sforzi arrivò in F1 ma non ebbe in dote vetture all’altezza del suo talento.
Decise di lasciare il circus per lanciarsi sulle Champ Car. La serie automobilistica americana era nota come CART. Si aggiudicò il campionato nella stagione 1997 e si riconfermò in quella 1998. Le porte della F1 si riaprirono ma in Williams, nel 1999, c’erano tanti problemi. Tornato in Champ Car, nell’appuntamento europeo del Lausitzring, avvenne il tragico crash in cui perse le gambe.
Zanardi, la confessione di Costa
Nei giochi Paraolimpici ha vinto due ori. Il 19 giugno 2020, durante una staffetta di beneficenza in handbike, ha avuto un altro spaventoso incidente sulla Statale 146 a Pienza, in Toscana, contro un camion. Dopo un lunga fase in ospedale ha deciso di far rientro nella sua dimora. Sta cercando di tornare a condurre la vita di prima, aiutato dall’affetto della sua famiglia.
In una intervista rilasciata ad Insella il Dottor. Claudio Costa ha parlato di Alex Zanardi: “Ci conoscemmo che correva con la Lotus, venne da me per curare delle fratture al piede: se sono qui non è per sapere cosa ho, ma perché domenica devo correre a Hockenheim. Presi la valigia e partii con lui“.
“Il tragico incidente? Ricordo la telefonata della moglie. Mi precipitai in macchina e arrivai a Berlino. Alex era in terapia intensiva, lo portarono al pronto soccorso con meno di un litro di sangue in corpo. Seduto vicino al letto, iniziai a parlargli, sapendo che avrebbe sentito la mia voce. Oggi invece sta correndo la gara più bella e importante della sua vita. Solo un corpo forte come il suo può resistere in quelle condizioni“, ha concluso il dottor Costa.