Oggi vi parleremo di una notevole alternativa ad elettrico e benzina, una tecnologia innovativa che già terrorizza tutti. I dettagli.
Il mondo delle quattro ruote sta seguendo un percorso che va verso la transizione ecologia, nella ricerca massima della limitazione delle emissioni. Sino ad oggi, in tal senso, i costruttori hanno puntato in massa sulle auto elettriche, ma il gran problema è che non c’è stata la risposta in cui potevano speare da parte della clientela. Infatti, la quota di mercato delle BEV è molto bassa, neanche al 4% in Italia, e solo in alcuni paesi del Nord Europa c’è stata, a tutti gli effetti, una transizione, che però non è sufficiente per pensare di cambiare il mercato.
Per il resto, le auto a benzina continuano ad essere quelle che vanno per la maggiore, ma anche le ibride riescono a far bene. Nelle prossime righe, vi parleremo di un progetto del tutto rivoluzionario, che ha dimostrato di avere delle potenzialità sin qui inesplorate. L’autonomia che può raggiungere è impensabile anche per il più efficiente dei motori a gasolio, e merita di essere analizzato in tutti i suoi particolari.
Eco-Runner XIII, la rivoluzione è servita
Una tecnologia molto interessante è quella dell’idrogeno, che per ora non ha trovato il proprio spazio a causa dei costi molto elevati e delle carenze infrastrutturali. Il progetto di cui vi parliamo è la Eco-Runner XIII, l’auto urbana ad idrogeno più efficiente del mondo, che ha preso parte alla Shell Eco Maraton di qualche tempo fa, ed ha ottenuto un risultato a dir poco eccezionale.
Infatti, ha percorso la bellezza di 2.488 km con un pieno, un dato impressionante, soprattutto se paragonato all’autonomia della gran parte delle auto elettriche di oggi, che faticano a superare i 400 km di distanza da poter percorrere tra una carica e l’altra. Ad occuparsi di un progetto così strepitoso sono stati i ragazzi della Delft University of Technology, che hanno ottenuto un mezzo davvero incredibile.
Come è stato spiegato, è avvenuto un massiccio utilizzo della fibra di carbonio al posto dell’acciaio, con un peso totale di appena 71 kg, ma a fare la grande differenza è il coefficiente aerodinamico che limita al massimo le perdite di energia. In questo modo, tutto viene ottimizzato e c’è la possibilità di consumare pochissimo, in modo da aumentare l’autonomia. Una cellula a combustibile del tutto nuova fa la differenza, e si occupa di convertire l’idrogeno. Vedremo se anche le auto si adatteranno in futuro.