Per la Ducati è arrivata una seria batosta in vista del futuro. Con l’addio di Pramac la casa di Borgo Panigale è rimasta spiazzata dopo un dominio schiacciante iniziato nel 2020.
Il ciclo vincente della casa emiliana è cominciato quattro anni fa con la premiata ditta Dovizioso – Petrucci. La situazione è migliorata con i titoli mondiali di Pecco Bagnaia. Quest’ultimo ha vinto gli ultimi due riconoscimenti iridati contro Quartararo e Martin. Il torinese è diventato un simbolo della Ducati, avendo sfatato il tabù Stoner e avendo anche raddoppiato con il Mondiale successivo.
La Desmosedici ha fatto faville, grazie alle innovazioni tecniche ideate da Luigi Dall’Igna. Le moto giapponesi sono state asfaltate dalla superiorità tecnica italiana. E’ diventato quasi un monomarca nelle prime posizioni. L’anno prossimo la Ducati, però, si ritroverà con due Ducati in meno in pista. La Pramac ha scelto di legarsi alla Yamaha. Dopo quasi 20 anni la squadra emiliana ha deciso di non rinnovare il contratto.
I rider Jorge Martin e Franco Morbidelli sono alle ultime corse con i colori della Pramac. Il madrileno ha deciso di legarsi alla Aprilia e sarà affiancato da Marco Bezzecchi. Vedremo dove finirà Morbidelli, mentre Bastianini ha deciso di legarsi alla KTM, nel team Tech3. La Casa emiliana avrà due moto in più rispetto a tutti gli altri costruttori sulla griglia, ma la situazione risulterà molto più equilibrata.
Ducati, si riapre la bagarre
Honda, Yamaha, Aprilia e KTM avranno quattro moto ciascuno. La Yamaha ritroverà il suo team satellite. Gigi Dall’Igna, direttore generale di Ducati Corse, ha sancito: “Vogliamo mettere in pista tre moto ufficiali e tre dell’anno precedente. Questo è l’obiettivo“. Le dichiarazioni rilasciate a Sky Sport MotoGP lasciano presupporre una terza Desmosedici GP25, oltre quelle che avranno nel team factory Marc Marquez e Pecco Bagnaia.
La terza Desmosedici ufficiale andrà al team VR46. Potrebbe finire nelle mani del neo pilota Fermin Aldeguer. “La situazione economica globale ci sta costringendo a fare molta attenzione agli importi che investiamo nelle gare. Stiamo cercando di tornare a cifre più sostenibili in termini di gestione del team e di stipendi dei piloti“, ha ammesso Mauro Grassilli, direttore sportivo della Ducati, ai microfoni di Motorsport.com.
Ducati fa parte del gruppo Audi. Le casse sono piene, ma il contenimento dei costi rappresenta un obiettivo concreto di tutte le squadre. La casa di Borgo Panigale si è impegnata a fornire alla VR46 una GP25 alle medesime condizioni del team ufficiale. Le altre 3 moto saranno GP24, che rimarrà una signora moto.