Sergio Marchionne è stato un manager illuminato, uno dei più importanti che ha avuto la storia dell’industria dell’Automotive. Ecco cosa aveva in mente.
Sergio Marchionne ci ha lasciato nel 2018, creando un vuoto nel cuore degli appassionati di auto. La sua era stata una vera scalata al successo, riuscendo a diventare il numero 1 del Cavallino Rampante, dopo la dipartita dell’ex Presidente Luca Cordero di Montezemolo. Marchionne stava rivoltando come un calzino anche la Ferrari, ma è scomparso troppo presto a causa di un male incurabile.
L’ex amministratore delegato della FIAT e Presidente della Ferrari era nato a Chieti il 17 giugno del 1952, per poi formarsi in Canada. Nel corso della sua carriera ha salvato la FIAT da un declino che sembrava inevitabile. La sua cultura del lavoro era impressionante, per molti esagerata, ma almeno aveva idee che andavano oltra la cessione ai colossi internazionali. Con la creazione di FCA fu la FIAT a comandare marchi storici come Jeep e Chrysler, mentre dopo la scomparsa, nel 2018, è cambiato tutto.
Il suo successore John Elkann ha acconsentito alla creazione del Gruppo Stellantis, nato dalla necessità di legarsi ad una realtà forte come PSA sulla tecnologia elettrica. Marchionne non era un fautore delle EV, anzi invitava gli appassionati della FIAT a non comprare le auto elettriche prodotte ai tempi negli Stati Uniti. Fu capace di avviare un processo di rinnovamento del brand torinese, facendo respirare le casse in rosso. Nel 2014 fu premiato con la presidenza della Ferrari. Sebbene non sia riuscito a riportare in auge il Cavallino i fan lo ricordano con grande stima e affetto.
Il progetto di Sergio Marchionne può rinascere
Il dirigente aveva immaginato una fusione tra Ferrari e Maserati che favorisse la ripresa dello stabilimento di Grugliasco. Purtroppo l’idea di Marchionne non prese mai vita, a causa di anche di una fase di stallo in cui era finita la casa del Tridente. Oggi la Maserati è tornata in auge con una gamma allargata e vetture a ruote alte di assoluto spessore.
Lo smantellamento dell’Innovation Lab di Modena ha rappresentato un altro pesante passo indietro. La possibilità di passare sotto l’ala protettrice di Ferrari, con un distacco dall’attuale Gruppo Stellantis, rappresenterebbe una soluzione ottima per la Maserati. Di fatto già c’è stato un lavoro congiunto su alcuni modelli come la MC20. Marchionne vedeva un futuro splendente per il brand emiliano, proprio come la Ferrari. Chissà se oggi le condizioni permetteranno una fusione.