In casa Ducati si fanno i conti con il malcontento popolare in Italia per la decisione presa di promuovere Marc Marquez nel team factory.
In pochi quest’anno si aspettavano la promozione di Marc Marquez in Ducati ufficiale. Per carità, nessuno metteva in dubbio il talento del rider spagnolo, ma diciamo pure che avendo davanti gente come Martin e Bastianini, più giovani, in tanti si aspettavano una scelta diversa da parte di Borgo Panigale.
Alla fine però gli ottimi risultati ottenuti su una moto più vecchia e il ritorno di immagine che sicuramente avrà Ducati grazie a questa operazione ha spinto i vertici in rosso a promuoverlo nel team factory. Una scelta che ha fatto storcere il naso a tanti, specialmente in Italia dove a causa dei dissidi con Valentino Rossi, il rider di Cervera non è ben visto.
Domenicali spiega la promozione di Marquez
Ai microfoni di Sky, Claudio Domenicali ha detto la sua sull’operazione: “Per noi è stato difficile perché Jorge è con noi da tanto tempo, la promozione di Marc ha diviso, soprattutto in Italia, più che nel resto del mondo. Nessuno mette in dubbio il suo talento, anche se ci sono opinioni discordanti sulla sua storia”.
Parole che fotografano alla perfezione quello che sta accadendo nel nostro Paese sull’affare Marquez-Ducati. I tifosi di Valentino Rossi, infatti, hanno letteralmente invaso i social alla notizia dell’arrivo di Marc nel team factory. La casa di Borgo Panigale però ha fatto una scelta ponderata sotto tutti i punti di vista. Fermo restando che Bagnaia è il campione del mondo in carica e uno dei migliori del lotto, con l’arrivo dell’ex Honda si sono assicurati un rider di assoluto talento, capace di lottare per il titolo.
Allo stesso tempo però, ed è inutile negarlo, con Marquez arriva anche l’uomo-immagine più potente della MotoGP del dopo Valentino Rossi e sicuramente aiuterà Ducati anche nel “vendere” moto che è la cosa più importante. Domenicali ha poi concluso parlando di Di Giannantonio, attualmente in forza al team VR46. L’AD della Rossa ha confermato il pieno interessa da parte del Marchio ad investire sul ragazzo, ammettendo che sono in corso le operazioni per tenerlo e che l’accordo è vicino.