La Ferrari ha creato dei capolavori senza tempo. Purtroppo non tutti hanno la cura di conservare un mito in perfette condizioni.
Vi sono fortunati collezionisti che hanno così tante vetture che non hanno alcun interesse a preservarle. Quando i soldi ti arrivano a cascata, a volte, è facile dimenticare il valore delle cose. Per la stragrande maggioranza di appassionati la Ferrari è una reliquia da toccare con cura. Il solo entrare nell’abitacolo mette quasi un senso di soggezione, come se si trattasse di un’opera d’arte da non sporcare.
Se i soldi si possono fare, la passione non si può acquistare. Tra ricchi ereditieri senza alcun gusto e giovani che spaccano supercar su YouTube, oggi il mondo del web offre una varietà di personaggi che rovinano persino prestigiose Ferrari. La gamma della 458, prodotta dalla casa modenese dal 2009 al 2015, si divideva in quattro modelli: Italia, Spider, Speciale e Speciale A, versione scoperta della Speciale. La vettura fu presentata, direttamente, a Maranello alla presenza dei piloti della Scuderia Fernando Alonso e Felipe Massa.
La Ferrari stava attraversando una fase di trasformazioni epocali. L’unica certezza per l’ex Presidente Luca Cordero di Montezemolo era la presenza dei motori termici. La 458, nel 2009, era il non plus ultra in termini di tecnologia. La 458 presentava un carico verticale di soli 140 kg a 200 km/h con un coefficiente di resistenza aerodinamica (Cx) pari a 0,33.
Il super restauro della Ferrari 458
Il telaio, in lega d’alluminio, vantava soluzioni all’avanguardia, con sospensioni anteriori a triangoli sovrapposti e multilink per quelle posteriori. Direttamente dal know-how consolidato in F1 arrivò la creazione di una centralina unica, in grado di gestire l’E-Diff (differenziale elettronico), il F1-Trac (sistema di trazione) e l’ABS. L’auto percorreva lo 0 a 100 km/h in appena 3,4 secondi, grazie a 570 CV a 9.000 giri, con una potenza specifica di 127 CV/litro.
La coppia massima di 540 N·m a 6.000 giri/min dava la percezione della potenza spropositata della vettura. Come un esemplare possa essere finito per anni sotto sporcizie, foglie e in pezzi non ci è dato saperlo. Quello che possiamo osservare nel video lanciato su FB dalla pagina SuperKar Koto è la straordinaria capacità di rimettere insieme una 458 che sembrava destinata allo scasso. Dal motore alla carrozzeria, passando per gli interni, è stato fatto un lavoro spettacolare. Non è la prima volta che vediamo una Rossa tornare in vita dopo anni di incurie.