L’Alfa Romeo si è infuriata per una decisione presa dal Governo. Ecco cosa sta animando il Biscione nelle ultime ore.
Fare impresa in Italia sta diventando sempre più difficile, sebbene vi siano tanti imprenditori illuminati. I bei tempi di Gianni Agnelli, capace di operazioni finanziarie che portarono all’acquisizione in FIAT dei più grandi marchi d’Automotive italiani, sono finiti da tempo. Oggi assistiamo ad una vera e propria migrazione verso lidi stranieri con fusioni che hanno limitato la crescita del prodotto interno lordo e di una intera filiera.
Il brand Alfa Romeo è tornato a segnare bilanci positivi, riuscendo a reinventarsi in un mercato sempre più complesso e globale. Purtroppo l’Italia, a volte, si pesta i piedi da sola e piuttosto che favorire la crescita tende a creare dei paletti che finiscono per intaccare l’economia. In Alfa Romeo è scoppiata una polemica per la decisione del Governo di creare una limitazione assurda. La Junior, prima B-Suv del marchio, sarebbe dovuta chiamarsi Milano, ma per evitare problemi col governo in tema di “Italian sounding”, l’Alfa ha fatto un passo indietro.
Alfa Romeo, scoppia la polemica
La posizione avuta dal governo italiano contro l’Alfa Romeo non ha alcun senso, anche perché è stata svelata la Ford Capri, pochi giorni fa, con un chiaro riferimento all’isola italiana e nessuno ha fiatato. A quel punto sui social è scoppiata la polemica con il brand del Biscione, facente parte dell’universo Stellantis, che ha ironizzato, mettendo in primo piano le coordinate geografiche e la cartina dei sobborghi di Città del Capo con evidenziato il villaggio di Capri in Sud Africa.
Il Governo è rimasto in silenzio, ma è paradossale che vengano messi i bastoni tra le ruote a un brand nostrano come Alfa per favorire l’utilizzo del sentiment italiano da parte di un competitor americano. La Fiat di Torino avrebbe tutto il diritto di sfruttare il nome del capoluogo piemontese, così come l’Alfa Romeo con un riferimento a Milano.
L’amministratore delegato di Stellantis, Carlos Tavares, ha risposto: “C’è ancora molto da fare per Fiat nell’era Stellantis e noi non ci fermeremo per presentare nuovi modelli e nuova tecnologia in un mondo che si sta trasformando. Ho molta fiducia in Fiat, non ho dubbi che i successi saranno ancora molti. La competizione mondiale si sta intensificando. Dobbiamo far fronte a questa evidenza. Lo status quo non è un’opzione. Se non ci adattiamo scompariremo e questa non è affatto un’opzione che prendiamo in considerazione. Abbiate rispetto della Fiat, sopravviverà a tutti noi. Torino è il cuore pulsante di Stellantis e di questo Paese. Il progetto per Mirafiori rappresenta un impegno sull’Italia e per l’Italia. Rappresenta la volontà di continuare a investire sull’Italia”.