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Mercato

Scandalo sicurezza: dopo gli airbag anche questo dispositivo ha un problema

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Giovanni Messi

C’è un nuovo scandalo che colpisce il mondo delle auto, ed in particolare, un brand già al centro delle polemiche. Ecco i dettagli.

Al giorno d’oggi, la sicurezza è un elemento fondamentale per le auto, un qualcosa da cui i costruttori, ed ovviamente i clienti, non possono prescindere. L’Europa ha imposto una nuova serie di attrezzature per limitare i rischi, i famosi ADAS, utili per assistere i conducenti durante la loro guida, ma anche per aiutare gli altri utenti della strada, come i pedoni, che sovente rischiano di essere investiti. Tramite gli ADAS, con l’inserimento obbligatorio su tutti i modelli nuovi di sistemi come la frenata automatica di emergenza o altri congegni come il rilevamento della stanchezza del conducente, si spera di limitare i danni.

Auto brutta notizia – Tuttomotoriweb.it

Tuttavia, spesso capita che alcune auto vengano prodotte con dei difetti di fabbrica, che portano poi a dei richiami di massa. Questo è un problema ben noto per il gruppo Stellantis, che ha messo il allarme oltre 600.000 proprietari di vetture come la Citroen C3 e la DS3, per un guasto non direttamente riconducibile ai costruttori stessi. La colpa di questo grave malfunzionamento è di un fornitore giapponese, che ora è di nuovo nell’occhio del ciclone.

Auto, ancora un allarme per la giapponese Takata

Per quale motivo il gruppo Stellantis ha chiesto di non usare Citroen C3 e DS3 prodotte tra il 2009 ed il 2019? Tutto è legato ad un grave malfunzionamento dell’airbag prodotto dalla Takata, che nel caso di incidente, produrrebbe gli effetti opposti a quelli per cui viene utilizzato. Infatti, in una lettera che la holding multinazionale olandese ha inviato ai clienti, ha intimato di non mettersi al volante causa rischio di gravi lesioni o morti.

Cinture di sicurezza in mostra – Tuttomotoriweb.it

Ebbene, oltre all’airbag, Takata è ora sotto accusa anche per le cinture di sicurezza, che possono essere molto pericolose. L’obiettivo delle cinture è ovviamente quello di bloccare i corpi dei passeggeri e di chi è al volante in caso di incidente, al fine di limitare i danni fisici. La JJS Japan, ovvero la Joyson Safety System, ha rilevato dei seri problemi nel controllo qualità di questi dispositivi, durante dei test svolti in Giappone e nelle Filippine. Sarebbero stati utilizzati dei componenti di bassa qualità, anche nei seggiolini per i bambini. Per il momento, pare che i costruttori non vogliano procedere con i ritiri delle auto, prendendosi un rischio molto grande.

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Giovanni Messi

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