E’ difficile rintracciare un solo italiano che non sia mai salito su una FIAT. E’ stata fatta una scoperta sulla prima serie della Panda che vi lascerà stupiti.
La Panda ha, completamente, rivoluzionato il segmento A dell’Automotive. C’erano già diverse city car sul mercato, anche più economiche, tuttavia c’era una svalutazione galoppante ai tempi che aveva invitato diversi costruttori a rivedere i propri programmi. La casa torinese ebbe il coraggio di lanciare una vettura squadrata che rompeva con gli schemi passati del brand.
Le FIAT, solitamente, erano caratterizzate da un design sinuoso e molto aggraziato. Quando venne presentata la robusta Panda furono in tanti a rimanere con la bocca aperta. Si era aperto un nuovo capitolo della storia del marchio della famiglia Agnelli. Il 25 febbraio 1980 la prima Panda fu posta in prenotazione: la “30” a 3.970.000 lire e la “45” a 4.702.000 lire. Fioccarono gli ordinativi perché rappresentava un prezzo alla portata della fascia media.
La moda dilagante delle seconde auto negli anni ’80 rese possibile un successo travolgente. La prima serie della Panda fu spinta da trovate pubblicitarie geniali e da una presentazione in grande stile. Il 29 febbraio la vettura fu svelta in anteprima sotto gli occhi attenti di Presidente Sandro Pertini, nei giardini del Quirinale. Il 5 marzo 1980 venne adagiata su uno stand del Salone dell’automobile di Ginevra.
La nuova autovettura utilitaria continuò, almeno nel nome, la tradizione cominciata con la Ritmo. L’ufficio marketing FIAT investì grosse cifre per la nuova utilitaria. L’anno dopo aggiudicò il secondo posto per il titolo di Auto dell’anno. Dotata di un bicilindrico raffreddato ad aria da 652 cm³ derivato dalla Fiat 126 o, in alternativa, con un quattro cilindri raffreddato ad acqua da 903 cm³, della Fiat 127 era concepita per rapidi spostamenti in città.
Il trucco nascosto della Panda
La FIAT concepì la vettura per i più giovani, risultando robusta, spartana, e piuttosto briosa. Nel tempo si scoprì che era irrefrenabile. Uno dei punti di forza della Panda era costituito dai sedili anteriori a sdraio e dall’amaca posteriore. In sostanza la zona posteriore poteva trasformarsi in un comodo letto matrimoniale.
L’idea piacque non poco a coloro che rischiavano di rimanere chiusi fuori la porta di casa dopo una notte brava. Sarcasmo a parte non tutti conoscevano il trucco usato dai tecnici per creare il letto. Diversi appassionati della FIAT, probabilmente, conosceranno già il trucco che si nasconde nell’abitacolo della prima gen della Panda. La 500, invece, ha un altro segreto. Tirando una leva era possibile reclinare tutti i sedili in modo tale da creare un letto matrimoniale.