Perché la FIAT non è più italiana: i motivi che fanno imbufalire il nostro Paese

La FIAT di recente ha fatto spesso infuriare il Governo italiano. Scopriamo i motivi dietro questa rabbia e queste continue frecciatine.

La FIAT negli anni è sempre stata un baluardo dell’industria italiana. Con le sue tante fabbriche ha dato lavoro a tantissime persone permettendogli così di costruirsi un futuro. Col passare del tempo il Marchio torinese ha poi assorbito al proprio interno anche altre realtà automobilistiche italiane diventando di fatto l’unica azienda di auto del nostro Paese.

Perché la FIAT non è più italiana: i motivi che fanno imbufalire il nostro Paese
John Elkann e Carlos Tavares – Tuttomotoriweb.it

Negli ultimi anni però la musica è cambiata. La crisi economica che ha colpito il nostro Paese ha beccato inevitabilmente anche FIAT. La Casa torinese è stata così costretta a creare delle joint venture con altri marchi per abbassare i costi di sviluppo e produzione delle proprie auto. Una mossa fatta anche da altri importanti marchi a livello mondiale per fronteggiare l’ascesa inevitabile cinese.

In un primo momento però FIAT, guidata dal compianto Marchionne, stava mirando ad una politica che più che sulla fusione si impegnava sull’espansione. Al punto da sbarcare in America grazie alla costituzione di FCA. Dopo la prematura morte del noto manager però qualcosa è cambiato nei piani alti e si è deciso di operare una fusione con il Gruppo PSA costituito tra gli altri da Peugeot e Citroen.

La fondazione di Stellantis e la scelta Tavares

Come evidenziato dal servizio Autostop andato in onda su La7 nel programma di Corrado Formigli, 100 minuti, in realtà, pur essendo Exor (e quindi Elkann) l’azionista di maggioranza, di fatto la governance della holding è andata nelle mani dei francesi. Infatti al momento il CEO dell’azienda è Carlos Tavares, ex Nissan e quindi di fatto Renault e soprattutto ex AD e presidente del consiglio di amministrazione del Gruppo PSA.

Perché la FIAT non è più italiana: i motivi che fanno imbufalire il nostro Paese
Carlos Tavares (ANSA) – Tuttomotoriweb.it

Insomma è ben chiara la sua vicinanza più al ramo francese dell’azienda piuttosto che a quello italiano. Tutto ciò si sta traducendo, sempre secondo il servizio del programma 100 minuti, in una lenta ma inesorabile delocalizzazione della produzione fuori dai confini italiani. Le nostre fabbriche stanno lentamente smettendo di produrre auto in favore di quelle dell’est Europa, che manco a dirlo, hanno costi di produzione di molto inferiori ai nostri visto che la mano d’opera lì costa meno.

Stellantis, da par suo, anche durante la trasmissione, si è difesa adducendo questa delocalizzazione ad una manza interna nel nostro Paese di domanda per le vetture elettriche. Sta di fatto che la situazione è davvero disastrosa e alcune fabbriche italiane del Gruppo come Mirafiori hanno problemi a tenere tutti gli europei avendo una bassa produzione di vetture.

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