Le auto elettriche in futuro saranno imposte da una precisa scelta politica. Vi spieghiamo cosa c’è dietro a questo clamoroso affare che sta portando le case produttrici a puntare sulle EV.
Il mondo di oggi ruota intorno alle novità. Basti vedere cosa accade per qualche piccola miglioria nel ramo tecnologico o in altri settori. Forse l’unica industria in cui è molto difficile far cambiare idea agli appassionati è quella motoristica. Di base chi acquista un’auto, raramente, lo fa per inneggiare al progressismo green, ma per finalità legate alle funzionalità pratiche o ludiche.
Le auto possono essere un divertimento? Si, difatti alcuni segmenti rappresentano per i ricchi uno sfizio da portare in pista nei weekend o in gite sullo sterrato. I comuni mortali acquistano auto versatili e in base alle proprie possibilità economiche ed esigenze. Sul piano del piacere di guida le EV dovranno ancora fare molti passi in avanti prima di risultare godibili come i veicoli termici. Sul piano della praticità un’auto a benzina e diesel è molto più facile da usare, dato che vi sono distributori ad ogni angolo di strada.
In alcune zone d’Italia cercare una colonnina libera funzionante è come trovare l’acqua nel deserto. Poi vanno considerati i tempi di attesa delle ricariche, la svalutazione sul mercato dell’usato perché le batterie hanno una scadenza, i problemi domestici legati alle colonnine, perché non tutti hanno lo spazio per montarle e i prezzi proibitivi di acquisto. Sono già scattate accuse. Senza Ecobonus, infatti, non sono vendutissime alle nostre latitudini. Perché allora spingere così tanto un prodotto che solo una minoranza vuole?
L’aria nelle grandi città italiane si è fatta irrespirabile. Per ridurre le emissione di Co2 le case produttrici stanno realizzando vetture elettriche per tutti i gusti. Il problema è che l’inquinamento dipende solo in minima parte dal trasporto gommato. Nei lockdown, in pandemia, le condizioni erano migliorate, ma non sono bastati pochi mesi per tornare ai picchi di smog precedenti. Dietro la scelta di commercializzare solo EV dal 2035 vi è una idea di salvaguardare l’ambiente, secondo obiettivi ben precisi fissati dal trattato di Parigi sul clima.
Le auto elettriche non emettono gas di scarico, contribuendo a ridurre l’inquinamento atmosferico. Le ricariche costano di meno rispetto ad un pieno di benzina. I costi di manutenzione sono più bassi e riducono l’inquinamento acustico nelle chiassose metropoli. Sono stati studiati dai Governi degli incentivi proprio per cogliere i target sul clima dei prossimi anni. Non sarà facile una transizione completa, anche perché gli italiano preferiscono il rombo di un caro vecchio motore a combustione quando mettono il piede sul gas.
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