Marc Marquez torna a parlare di Valentino Rossi e lo fa con una ritrovata maturità analizzando lucidamente la propria carriera.
Marc Marquez e Valentino Rossi per anni hanno acceso la passione intorno alla MotoGP prendendosi letteralmente a sportellate di continuo. La loro lotta in pista si è poi tramutata inevitabilmente in uno scontro fuori dai tracciati con il suo punto di massima deflagrazione fissato nel 2015, quando il Dottore accusò lo spagnolo di avergli fatto perdere il Mondiale in favore del connazionale Lorenzo.
Eppure il tutto era cominciato come una tenera amicizia, con Marquez che era arrivato in MotoGP sbandierando a più riprese di voler emulare il suo mito: Valentino Rossi. Due galli in un pollaio però non ci possono stare si sa e alla fine sono finiti inevitabilmente per scontrarsi nel momento in cui si sono ritrovati a lottare per gli stessi obiettivi.
Oggi però, a distanza di anni, con una diversa maturità acquisita, Marc Marquez, come riportato da Speedweek ha rivelato: “Ho un approccio diverso. Adesso ho capito che la cosa normale non è essere il numero uno. La cosa normale è arrivare 2°, 3°, 4° e quello speciale è quello che vince. Quando arrivi qui a 20 anni ti fidi solo del tuo istinto naturale”.
Infine, ha toccato inevitabilmente anche l’argomento legato al Dottore: “Non ero migliore di Lorenzo o Valentino Rossi quando sono arrivato. Quell’anno andò meglio, ma ogni atleta ha il suo momento. Quando arrivi in cima poi devi lavorare sempre più duramente per rendere la discesa un po’ più agevole. Se ci riesci, hai una carriera più lunga davanti a te. Non so se questa discesa per me sia già cominciata, lo capiremo tra qualche anno”.
Insomma parole forti che denotano però una certa maturità da parte del campione spagnolo che ora si appresta a vivere uno dei momenti più importanti della sua carriera. Un po’ come Valentino Rossi quando tornò dalla Ducati in Yamaha, il rider iberico deve dimostrare di poter essere ancora un pilota capace di vincere gare e lottare per il titolo. Sono davvero pochi i piloti che una volta scavallati i 30 anni sono poi stati in grado di tenere un rendimento pari o superiore a quello tenuto prima. L’occasione però per Marquez è di quelle ghiotte perché la Ducati resta la migliore moto del loto e l’anno prossimo avrà i gradi di pilota ufficiale.
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