In una società allo sbando e in cerca di soldi possono avvenire anche degli episodi incresciosi che fanno riflettere. Date una occhiata all’ultima moda in tema di incidenti.
Per quanto possa risultare paradossale parlare di truffe di tendenza, legate alla sfera dei crash, vi sono dei tentativi in strada inquietanti. Con la crisi economica che sta attanagliando il nostro Paese, in una morsa di spese, chi arriva in Italia stenta ad arrivare a condurre una vita regolare. Se già un italiano medio fa fatica ad arrivare a fine mese con titoli di studio, figurarsi chi non parla, fluentemente, la lingua e non ha nemmeno i documenti di riconoscimento.
L’Italia è diventata il punto di arrivo di milioni di immigrati in cerca di una nuova casa. Determinati individui spesso finiscono ai margini delle strade e sono costretti a vivere di espedienti. Uno di questi è legato al cd. “tuffo del pedone” sul cofano di auto in corsa. In sostanza può accadere che un matto si lanci contro la vostra auto, reclamando soldi. I rischi sono elevatissimi ma è meglio essere in guardia davanti a certe richieste perché, specialmente nelle grandi città, sta diventando una consuetudine.
Un 38enne esperto di operazioni di lancio sui cofani, a Milano, ha beccato un carabiniere in borghese. L’uomo si è scaraventato all’improvviso contro la vettura e ha inscenato il finto incidente. La Honda C-HR su cui viaggiava il carabiniere in borghese avrebbe urtato un libro e un paio di occhiali, in realtà, già rotti. L’operazione avrebbe dovuto garantirgli un bel gruzzolo se solo non avesse trovato un agente delle forze dell’ordine che conosceva la pratica.
Il truffatore si aspettava, dopo l’assurda e rischiosa trovata, di persuadere il guidatore a ricevere un compenso. E’ arrivata una pattuglia della stazione Milano Porta Magenta, che in quel momento si è trovata in zona e ha arrestato il truffatore. Al momento della perquisizione, nel borsello del malvivente sono stati trovati proprio degli occhiali, ovviamente già rotti. E’ facile, inoltre, procurare danni alla vettura con un tale comportamento sconsiderato.
Purtroppo questi episodi sono in netta crescita. Nel capoluogo meneghino si sprecano certi tentativi di truffa. La tecnica cambia in base alla tipologia di automobilista. Sotto i 35 anni c’è più la tendenza ad andare nel panico. Per fortuna la legge viene in soccorso. In base all’art. 640 del Codice Penale chiunque, con artifizi o raggiri, induca qualcuno in errore, procurando a sé o ad altri un ingiusto profitto con altrui danno, è punibile con la reclusione da 6 mesi a 3 anni e con la multa da 51 a 1.032 euro. Nel caso specifico la pena prevista va da 1 a 5 anni e la multa da 309 a 1.549 euro.
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