In Red Bull continua a tenere banco la situazione legata a Sergio Perez. Gli austriaci dovranno decidere che farne del messicano.
Sergio Perez arriva da un periodo sicuramente grigio. La Red Bull a causa delle sue prestazioni è al momento attaccata da McLaren e Ferrari nel Mondiale costruttori. Una situazione surreale se si pensa che solo 1 anno fa la squadra austriaca le vinceva praticamente tutte. Quest’anno però sembra essere aumentata la competitività di tutti gli avversari che ora pressano i campioni in carica.
Persino l’inarrestabile Max Verstappen in queste ultime settimane non è riuscito a portare a casa alcun successo al punto che oggi siamo a 4 GP senza vittorie per l’olandese, una situazione che non si verificava da anni ormai. Perez però è riuscito a fare peggio. Per prima cosa è l’unico driver tra i top team a non aver vinto ancora una gara, inoltre non sale sul podio da 9 gare.
Horner delinea il futuro di Perez in Red Bull
Il messicano è da tempo sull’orlo del precipizio in Red Bull. In tanti lo hanno dato spesso per partente. Sappiamo, infatti, per esperienze passate, che il team austriaco non si fa problemi a mollare un driver anche durante un’annata. Perez ad oggi non vince una gara da oltre 30 GP, numeri assurdi se si pensa all’auto che ha tra le mani. Nel 2023 però aveva conservato il posto grazie al 2° posto finale nel Mondiale piloti.
Negli scorsi giorni Sergio è apparso nuovamente in bilico, tanto che si è parlato con insistenza di un imminente ritorno di Ricciardo nel team. Ora però sembra essere arrivata la decisione definitiva da parte della Red Bull. Sia il The Times che il De Telegraaf hanno annunciato che il team austriaco avrebbe deciso di proseguire il proprio rapporto con Sergio Perez con tanto di conferma di Horner che avrebbe affermato di non vedere l’ora di rivederlo in pista dopo la pausa estiva.
L’impressione in ogni caso è che si tratti una fiducia a tempo per il driver messicano che da qui a fine stagione dovrà dimostrare di avere il polso della situazione cercando quantomeno di aiutare Red Bull a difendere il titolo costruttori dagli assalti di Ferrari e McLaren.