Un nuovo terremoto si abbatte sulla Red Bull. La squadra austriaco perde un altro pezzo e intanto Horner ostenta sicurezza.
In casa Red Bull sono giorni alquanto turbolenti. La Casa austriaca non riesce a vincere ormai da diverse settimane e il nervosismo è palpabile anche tra i piloti. Verstappen in Ungheria è letteralmente esploso nei team radio contro la propria squadra per alcune scelte strategiche, mentre Perez da un po’ di tempo è sulla graticola. Il messicano, infatti, a margine della gara in Belgio ha dichiarato di non voler più parlare del suo futuro.
La situazione in Red Bull è tesa ormai da tempo, da quando prima dell’inizio della stagione era scoppiato il caso Horner con tutto quello che ne è poi conseguito. Una lotta di potere interna nata probabilmente dopo la morte del patron del marchio di energy drink. Una situazione che si potrebbe definire quasi grottesca. Il team principal, infatti, era stato accusato da una dipendente di alcuni atti non ben precisati. A quanto pare sarebbero state inviate anche copie di email a diverse persone nel paddock per dimostrare quanto fatto dal numero uno delle Lattine.
Red Bull, via anche Wheatley
Dopo un’indagine interna alla Red Bull però si è risolto tutto con un nulla di fatto. Questo però non ha minimamente impedito a Jos Verstappen, papà di Max di attaccare pesantemente Horner. Dall’altro lato c’è un Toto Wolff che da tempo fa gli occhi dolci al campione del mondo in carica di F1 e lo sogna come sostituto di Hamilton. Insomma per gli austriaci non si respira propriamente un clima sereno.
Pochi giorni fa è uscita fuori la notizia che un altro pezzo grosso di casa Red Bull è pronto a lasciare, stiamo parlando Jonathan Wheatley, che si accaserà all’Audi. Come riportato da Blick, Horner ha commentato l’accaduto in maniera alquanto piccata: “So che se ne vuole andare e perché no? Alla fine costa tanto, con il suo stipendio potrò assumere diversi ingegneri”. Insomma, a quanto pare non si respira una bella aria nella squadra campione del mondo che intanto in campionato, almeno nel costruttori, comincia a sentire il fiato sul collo di Ferrari e McLaren.