In casa Fiat c’è un modello in particolare che ha fatto decisamente danni alla Casa torinese. Hanno rischiato il fallimento per lei.
Fiat in tutti questi anni ha sfornato davvero un grosso quantitativo di vetture di successo. Alcune di queste sono diventate così tanto iconiche da ricevere dei remake durante gli anni. I casi più eclatanti sono sicuramente quelli della Panda e della 500, che nelle loro svariate versioni negli anni hanno sempre ricevuto un riscontro da parte del pubblico davvero incredibile.
Non tutte le ciambelle però riescono con il buco e in un caso il brand torinese rischiò seriamente il fallimento a causa di un modello in particolare. In casa FIAT, infatti, sul finire degli anni ’90 si decise di investire su un nuovo modello che avrebbe dovuto trainare il marchio nel nuovo millennio, ma le cose non andarono bene.
L’auto che mise in crisi la Fiat: cosa è successo
L’auto che tanti pensieri diede agli Agnelli è la famosa Fiat Stilo. La vettura, il cui design è opera di Peter Fassbender, Mauro Basso, Peter Jansen e il Centro Stile Fiat, aveva il compito di sostituire la Marea e fare concorrenza alla Golf. Il modello in questione aveva linee molto moderne, infatti ancora oggi guardandola per strada difficilmente dimostra i suoi oltre 20 anni. Prodotta dal 2001 al 2010 ha avuto una gestazione decisamente pesante.
Fiat Stilo, infatti, costò tantissimo alla Casa torinese. Solo per il lancio vennero spesi 900 milioni di euro, di questi 700 servirono per l’industrializzazione e 200 per lo sviluppo. La Casa del Lingotto aveva preventivato di vendere 200mila vetture l’anno, ma non andò così. A fine ciclo i modelli venduti erano “solo” 790mila.
Si stima ad oggi che la Stilo fece perdere a Fiat 2.410 euro ad esemplare. Una situazione che alla fine pesò sulle casse della Casa torinese per 2,1 miliardi di euro. Un flop economico clamoroso che portò Fiat sull’orlo del fallimento. La Stilo da par suo ha il record di vetture più costosa mai sviluppata dal marchio del Lingotto. Certo non bisogna farsi fuorviare dai soli e freddi numeri. Questo modello, infatti, era dotato di tutte le tecnologie più all’avanguardia dell’epoca.