Carlos Sainz sta lottando con il coltello tra i denti per concludere la sua esperienza in Ferrari con un trionfo finale nel Mondiale costruttori. Un successo lo farebbe entrare nella leggenda.
Cosa accadrebbe se alla fine Sainz e Leclerc riportassero a Maranello, dopo 16 anni, il Mondiale costruttori? Lo spagnolo sarebbe rimpianto nonostante l’arrivo di Hamilton? Sono questi alcuni degli interrogativi che stanno attanagliando i fan della Rossa in questo finale di stagione. Il madrileno sembra aver trovato la maturazione definitiva nel momento in cui è finito spalle al muro a causa dell’arrivo di Lewis Hamilton, finendo per arretrare in un team di fascia bassa come la Williams.
Sainz ha iniziato il 2024 con 3 podi nelle prime 3 tappe corse, per poi ecclissarsi nelle successive 14 tappe, condite da sole due terze posizioni. Nel finale di annata, grazie ai miglioramenti apportati alla SF24, ha ritrovato la giusta continuità. Il percorso dell’erede di Sebastian Vettel era cominciato con i migliori propositi, dopo l’ottimo biennio in McLaren. Il figlio d’arte del Matador, grazie a 0 ritiri stagionali, aveva concluso la prima annata davanti al temibilissimo teammate Leclerc.
Nel 2022 lo spagnolo, su un’auto competitiva, è stato surclassato dal monegasco. Tra proclami assurdi della famiglia, pressioni mediatiche e di sponsor, il nativo di Madrid è diventato un personaggio ingombrante a Maranello. Ha pagato anche l’essere stato voluto dall’ex t.p. Mattia Binotto. Le pretese si sono fatte esagerate al termine della scorsa annata, dove il numero 55 ha chiuso a soli 6 punti dal compagno di squadra cresciuto nella FDA. Attendeva una proposta di rinnovo all’altezza delle sue ambizioni, ma ha dovuto sopportare l’annuncio di una leggenda come Hamilton con un anno di anticipo. Avrebbe meritato almeno un team di prospettiva come Aston Martin, ma ha pagato errori e alcune uscite fuori luogo.
La Rossa ha fatto i salti mortali per convincere Lewis Hamilton a lasciare la Mercedes. Il pilota di Stevenage ha accettato la corte di John Elkann dopo una proposta faraonica. Per due anni sarà l’alfiere più esperto della Scuderia, creando un binomio affascinante quanto pericoloso con l’astro nascente Leclerc. Sainz non sempre si è messo a disposizione della squadra, ma sarebbe potuto essere gestito con facilità da Frederic Vasseur con rinnovi annuale alla Bottas dei tempi della Mercedes.
Sainz finirà alla Williams perché altri top team hanno scelto di puntare su piloti più giovani, vedasi la Mercedes con il diciottenne Kimi Antonelli, o la McLaren che ha i golden boys blindati Norris e Piastri per anni. Alla Red Bull Racing attuale avrebbe fatto comodo con un Perez in caduta libera, ma inspiegabilmente si è preferito andare avanti con il messicano. Per lo show del circus sarebbe stato preferibile un ritorno all’ovile al fianco di Max come ai tempi della Toro Rosso. Dubitiamo, in ogni caso, che Hamilton faccia rimpiangere Sainz. Quest’ultimo in 4 anni sulla Rossa ha vinto 4 GP. Un mostro sacro che in carriera ha trionfato 105 volte, marcando 7 Mondiali, tornerà utile alla Scuderia ma sarà più complicato da gestire. Spetterà al t.p. Vasseur creare l’atmosfera giusta tra l’esperto Lewis e il rampante Leclerc per far nascere la giusta alchimia.
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