Luca Marini ha parlato del grande talento di Casey Stoner, che ha incontrato di recente al Ranch di Tavullia. Ecco le sue parole.
Si è ritirato dalla MotoGP dalla bellezza di 13 anni, ma quando monta in sella è sempre un piacere da vedere, sia sull’asfalto che sullo sterrato. Stiamo parlando del grande Casey Stoner, campione del mondo nel 2007 con la Ducati e nel 2011 con la Honda, leggenda della MotoGP che appese il casco al chiodo troppo presto. Di fronte a sé, l’australiano aveva una carriera ancora molto lunga quando decise di smettere, a causa dei problemi di salute che lo hanno tormentato sin da giovane.
Stoner ha avuto il merito di portare in cima al tetto del mondo la Ducati, una moto che nel 2007 non era minimamente paragonabile al missile terra-aria che domina al giorno d’oggi. Il nativo di Southport è stato il primo a rendere grande la casa di Borgo Panigale, ed è sempre stato molto legato all’Italia. Casey è tornato in questi giorni nel nostro paese e si è recato al Ranch di Tavullia, stregando anche gli addetti ai lavori.
Stoner, ecco il parere di Luca Marini
Negli ultimi giorni, Casey Stoner ha trascorso parecchio tempo in Italia, essendo arrivato nel nostro paese per essere presente ad EICMA, l’esposizione a Rho Fiera in cui erano presenti tutti i grandi marchi motociclistici mondiali. In seguito, si è recato al Ranch di Tavullia, di proprietà di Valentino Rossi, dove è sceso in sella ad una moto da cross assieme al “Dottore” ed a Luca Marini.
In un’intervista che è stata riportata da “Crash.net“, Marini ha parlato del grande talento del due volte campione del mondo, che ancora oggi ha stupito per le sue eccezionali doti, anche sullo sterrato. Il fratello del pilota di Tavullia ha avuto la possibilità di parlare anche di quella che è la MotoGP attuale assieme all’australiano, ed i due hanno avuto dei confronti molto interessanti.
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Ecco le sue parole: “Ho un grande rispetto per lui, è incredibilmente talentuoso e veloce, oltre ad essere molto intelligente. Non mi aspettavo che dal punto di vista tecnico fosse così preparato, ed è molto interessante parlare con lui di quest’era della MotoGP, lui ha davvero delle grandi idee. Ho fatto alcuni giri con lui al Ranch per fargli vedere quali traiettorie seguire al meglio. Stoner era super veloce pur avendo una moto a due tempi tra le mani, non la migliore per essere competitivo al Ranch. Tuttavia, è riuscito a fare un giro davvero notevole, va molto forte ancora oggi“.