Il brand KTM è a rischio bancarotta e la situazione avrà un peso anche nel futuro in MotoGP del team austriaco. Scopriamo i risvolti di una crisi annunciata.
L’industria dei motori attuali è spietata. Un anno sei in cima alla lista dei desideri degli appassionati e un anno dopo ti ritrovi sommerso dai debiti e a rischio bancarotta. E’ paradossale l’ascesa e il rapido declino del costruttore austriaco, ma i segnali di una crisi era già visibili. Per continuare a crescere un piccolo brand, nato 90 anni fa per primeggiare nella sfida tra costruttori da cross, ha allargato a dismisura la gamma, addentrandosi in segmenti piuttosto sconosciuti.
In KTM hanno fatto un marketing aggressivo con promozioni allettanti che hanno rappresentato un clamoroso boomerang. I debiti si sono accumulati sino a diventare ingestibili per il Gruppo Pierer che comanda il marchio. Il ministro austriaco del Lavoro e dell’Economia, Martin Kocher, a ORF, ha dichiarato: “Mi aspetto da KTM risposte chiare su come sia stato possibile passare da una situazione di buoni guadagni e buone prospettive a una procedura di ristrutturazione così rapidamente“.
La KTM avrebbe accumulato 2,9 miliardi di debiti. Sono 3.623 i lavoratori che non avranno lo stipendio a fine mese e la gratifica natalizia. Ci sarà un fondo di compensazione per l’insolvenza. Sono previsti oltre 500 licenziamenti entro fine anno, mentre la produzione nello stabilimento di Mattighofen si bloccherà a gennaio e febbraio, con un modello di lavoro ridotto di 30 ore.
“Noi politici vogliamo aiutare e sostenere il sito – ha annunciato il governatore dell’Alta Austria Thomas Stelzer (ÖVP), citato dall’APA – Stiamo facendo tutto il possibile per salvare l’impianto e i posti di lavoro“. Una brutta macchia per un gruppo che, apparentemente, stava volando sul mercato sino a fine 2023.
In MotoGP il team factory ha promosso Pedro Acosta, confermando Brad Binder. Saranno una coppia temibile ma molto dipenderà dalle qualità tecniche della moto. Il team satellite Tech3, invece, conterà sulle performance di Bastianini e Vinales.
Un quartetto di rider da sogno che potrebbe in futuro ricevere una pessima notizia. Nel 2024, nella classe regina, non sono arrivate vittorie domenicali. Se non dovesse esserci una inversione di tendenza, non basteranno gli sponsor per salvaguardare il costruttore austriaco. Per ora i programmi in MotoGP saranno rispettati ma il dream team dovrà provare ad avvicinarsi alla Ducati per avere dei risultati positivi anche sul mercato.
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