L’Academy di Valentino Rossi ha sfornato grandi talenti nel corso della sua breve storia. Bagnaia ha ancora un alleato importante in griglia.
Per quanto possa risultare agli occhi meno esperti antisportivo parlare di alleanze in pista, un primo assaggio lo abbiamo potuto osservare nel 2015 con l’appoggio di Marc Marquez al connazionale Jorge Lorenzo. Da allora qualcosa nel motociclismo si è rotto per sempre e la responsabilità, naturalmente, è anche di Valentino Rossi. Le cose si fanno in due e i litiganti oggi si ritrovano ancora a battagliare in ruoli diversi.
Il Dottore, dopo il ritiro dalla MotoGP, ha scelto di dedicarsi al suo nuovo incarico di team manager, oltre a correre nell’automobilismo. Ha messo su un team con i fiocchi che grazie all’addio della Pramac si è rinforzato. E’ tornato all’ovile Franco Morbidelli, primo prodotto dell’Academy del centauro di Tavullia. Lasciato partire Marco Bezzecchi all’Aprilia, il ruolo di alfiere di punta lo avrà Fabio Di Giannantonio, ex Gresini Racing e già nell’universo VR46 da un anno.
Il romano ha fatto un lavoro eccellente a fine 2023, iniziando ad inanellare risultati positivi che gli sono valsi la sella della Ducati Desmosedici GP23. Nella prossima annata farà il grande balzo sulla GP25 perché Uccio Salucci e Valentino Rossi hanno strappato una moto ufficiale dalla Casa di Borgo Panigale. Quindi l’unico rider a correre a parità di condizioni con Pecco Bagnaia e Marc Marquez, sarà il Diggia.
Il rider del team VR46 proverà ad inserirsi nella sfida al vertice tra i due contendenti della Rossa. “Il nuovo pacchetto? Ho sentito commenti sorprendenti da chi lo ha già provato. Mi è stato detto che la differenza è evidente, soprattutto in termini di facilità nel mantenere il ritmo. Se il pacchetto iniziale è buono, potrò concentrarmi sul perfezionamento della mia guida. Sarebbe un grande passo avanti. Certo ci sarà un periodo di adattamento, come è successo passando dalla GP22 alla GP23, ma sono sicuro che partiremo da un’ottima base”, ha commentato il romano a GPOne.com.
“Spetterà a Bagnaia e Marquez la responsabilità (di portare al successo la Ducati, ndr). Da parte mia spero di divertirmi e di essere un outsider. Il mio obiettivo sarà imparare da loro lavorando allo stesso livello”, ha spiegato Di Giannantonio. Il titolo di Jorge Martin dimostra che tutti possono vincere in sella ad una Desmosedici ufficiale. Di Giannantonio potrebbe dare molto filo da torcere, soprattutto a MM93, come sottolineato anche sulle colonne del magazine spagnolo MARCA.
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