Il 2024 è stato un anno da incubo per Stellantis, ma le brutte notizie non finiscono. Le ultime mosse di Donald Trump si fanno sentire.
I dati relativi al 2024 del gruppo Stellantis hanno fotografato una situazione nerissima, che rende bene l’idea di quanto uno dei più grandi colossi al mondo sia in ginocchio a causa di un calo delle vendite senza precedenti. Gli utili sono scesi del 70% rispetto al 2023, ed i ricavi netti si sono fermati a 156,9 miliardi di euro, -17% rispetto all’anno precedente. Per giganti di questo tipo, si tratta di numeri che corrispondono ad una grave crisi economica, ed anche il 2025 non è iniziato con il piede giusto.
Il calo delle vendite continua, ed alcuni brand italiani che fanno parte di Stellantis sarebbero a rischio in chiave futura. Sarà il nuovo CEO a decidere il destino di Alfa Romeo, Lancia e Maserati, che potrebbero anche essere tagliati nel caso in cui le loro immatricolazioni non dovessero crescere e portare a risultati soddisfacenti. Dulcis in fundo, c’è anche il tema dei dazi USA da affrontare, che ha già prodotto un altro risultato non certo positivo. Andiamo a scoprire le ultime novità relative al titolo in Borsa della holding multinazionale olandese.
Stellantis, i dazi USA fanno crollare il titolo in Borsa
I dazi imposti dalla nuova amministrazione di Donald Trump hanno avuto un impatto piuttosto negativo per molte aziende, ed il titolo in Borsa di Stellantis è affondato, a seguito di una perdita di valore di mercato. Tutto ciò ha causato la capitalizzazione del gruppo che ha perso svariati miliardi di euro a Piazza Affari, ma anche a Wall Street. Secondo quanto emerso, gli analisi stanno rivedendo il target Price al ribasso, il che significa che, almeno per il prossimo futuro, la situazione non fa ben sperare. Il titolo appare essere molto interessante per il mercato, ma non certo in senso positivo.

Attualmente, pare che sia in corso una vera e propria svendita, con coloro che avevano investito in questo titolo che stanno provando a disfarsi delle azioni di Stellantis. Alla Borsa di Milano, il titolo ha ora un valore di 11,4 euro, che indica un -7% rispetto alla chiusura precedente, con la capitalizzazione della compagnia a 33 miliardi di euro. Anche a Wall Street accade qualcosa di simile, anche se il calo è stato più basso, pari al 3,4%. Secondo gli analisti, i dazi al 25% imposti dagli USA sulle importazioni che provengono dal Canada e dal Messico sono la causa del disastro in corso. E per il futuro non ci sono di certo delle buone sensazioni.