La Ferrari esce con una doccia ghiacciata dal week-end del GP d’Australia, chiuso ai margini della zona punti. Il 2025 sarà una Via Crucis.
“Sarei deluso se non vincessimo il mondiale“, esordiva così Charles Leclerc nel giorno della presentazione della Ferrari SF-25. “Vogliamo il titolo mondiale“, rincarava la dose Frederic Vasseur alla vigilia della tappa di Melbourne. I soliti proclami invernali sono stati poi puntualmente smentiti da una vergognosa gara inaugurale, in cui il monegasco ha chiuso ottavo, con Lewis Hamilton solo decimo, a chiudere la zona punti.
In Australia non ha funzionato nulla, nonostante un venerdì che faceva ben sperare. Dopo la pessima qualifica, online sono iniziate le nuove teorie secondo le quali la gara sarebbe stata un’altra storia, arrampicandosi sugli specchi parlando di assetto da pioggia per la gara. La pista, il giudice supremo, ha detto ben altro a Melbourne. La Ferrari si è beccata un gap di circa due secondi al giro sull’umido da una McLaren inavvicinabile, destinata a dominare questo campionato. E sulle strategie è meglio stendere un velo pietoso, perché quello che si è visto domenica non è minimamente accettabile.
Il Gran Premio d’Australia ha messo in mostra una Ferrari quarta forza, in crisi anche nel confronto con Williams e Racing Bulls, monoposto, con ogni rispetto, di seconda fascia. Nel paddock si parla di una SF-25 che sarebbe stata alzata per evitare un eccessivo consumo del fondo, che avrebbe portato ad una squalifica. Ciò significherebbe che per rispettare le regole il Cavallino avrebbe alzato di qualche millimetro l’auto perdendo prestazione, un qualcosa di gravissimo, di inaccettabile per un team di questo livello.
Oltre ad una prestazione che non è mai esistita, c’è da affrontare la tematica delle strategie, in cui c’è una corresponsabilità tra piloti e muretto. Lewis Hamilton e Charles Leclerc sono rimasti in pista sotto il diluvio, con Riccardo Adami (ingegnere di Sir Lewis), che con un tono quasi canzonatorio ha comunicato al suo pilota: “Sei il leader della gara“, quando ormai era chiaro che con il pit-stop da effettuare per montare le Intermedie sarebbero andate perse diverse posizioni, sino a relegarlo ai margini della zona punti.
Sotto la gestione di Frederic Vasseur, la Ferrari sembrava almeno aver fatto dei passi in avanti sul fronte strategico e sulla gestione delle gare, ma qui in Australia si è riusciti a chiudere dietro alla Sauber di Nico Hulkenberg, per quella che è forse la più brutta figura del Cavallino negli ultimi 10 anni. La stagione sarà anche lunga, ma la McLaren ha un vantaggio enorme ed il mondiale è già finito. L’unico obiettivo sarà provare a limitare i danni, ma oggi anche un podio è un miracolo.
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